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Depressione in calo, ma meno al Sud, quattro su dieci non chiedono aiuto

ROMA – Ruba 14 giorni al mese in termini di benessere psicologico, oltre una settimana invece per le cattive condizioni fisiche a cui si correla. La depressione è in lieve calo in Italia negli ultimi 10 anni, anche complice una parziale uscita dalla forte crisi economica iniziata nel 2008 ad avviso degli esperti, ma la situazione non è uniforme nel Paese e per classi di età. Tra coloro che ne sono colpiti, poi, solo 6 su 10 chiedono aiuto.

Gli adulti che riferiscono sintomi depressivi sono il 6%, mentre erano il 7,8% nel 2008 secondo quanto emerge dai dati pubblicati on line su Epicentro, il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell’Istituto superiore di sanità. L’indagine, che riguarda persone di età compresa tra 18 e 69 anni, rileva però che non dappertutto è così: la riduzione è meno significativa, perlomeno dal punto di vista statistico, al Sud. Inoltre, in Molise, Campania, Sardegna, Emilia Romagna e Umbria si registrano prevalenze più alte di persone con sintomi depressivi. La depressione è più frequente all’avanzare dell’età (sfiora l’8% fra i 50-69enni), nelle donne (7%), e nelle classi socialmente più svantaggiate per difficoltà economiche o istruzione. Tocca l’8% in chi non possiede un lavoro regolare, fra chi ha almeno una malattia cronica (13%) e chi vive da solo (8%). “Il trend in lieve diminuzione- spiega Massimo Cozza, direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Roma 2 – può essere spiegato con la parziale uscita dalla drammatica crisi economica del 2008”. “Il dato del 40% delle persone che riferisce sintomi depressivi ma non si cura è allarmante – aggiunge – oggi c’è possibilità di guarigione e abbiamo efficaci possibilità terapeutiche. Si può e si deve chiedere aiuto”.