CATANIA – Depurazione e collettori fognari: a Catania si continua a navigare a vista con interventi, sospensioni e blocchi. Sono passati decenni dalle prime azioni per dotare Catania di un allacciante fognario sino al depuratore di Pantano D’Arci. Sono stati effettuati numerosi lavori, ma sempre a rilento e poco risolutivi e alla fine Catania paga sempre una multa per mancata osservanza delle norme Ue.
Ma a che punto siamo? È possibile che qualcosa si muova? L’impressione che ne deriva sentendo alcuni pareri di tecnici è che ancora ci sia molto da fare. Anzi moltissimo. Ne abbiamo parlato col prof. Fabio Fatuzzo commissario nazionale per l’emergenza depurazione e il superamento delle infrazioni comunitarie, che in Sicilia e soprattutto a Catania conosce molti dei problemi del settore.
Commissario Fatuzzo, qual è la situazione a Catania della depurazione e degli allaccianti fognari e quali gli interventi che il suo ufficio intende portare avanti per superare l’infrazione comunitaria?
“Non appena sono stato nominato, pochi mesi fa, ho cominciato a convocare tutti i progettisti degli otto lotti per la depurazione. Abbiamo già tenuto tre riunioni tecniche e posso dire che alcuni lotti, soprattutto quelli relativi agli allaccianti della zona centro della città possono già essere messi a gara, mentre gli altri lotti sono ancora lontani dalla definizione. Penso che i lotti 2 e 3 potrebbero essere messi a gara entro i primi mesi del 2024. per gli altri c’è stata l’interruzione della decadenza del vecchio commissario. Ci sono inoltre degli errori sulla gestione del commissariamento che prima devono essere superati”.
Uno dei punti nodali di tutta la rete riguarda i reflui che arrivano da Acicastello e dalla Scogliera. Sono 40 anni che si attende una soluzione. A che punto siamo?
“La condotta che arriva da Acicastello in questo momento è ferma a piazza Mancini Battaglia. Ci sono dei sottoservizi che dobbiamo superare sia con Terna che con altri enti”.
Ma siamo davanti a una storia infinita…
“Purtroppo questa vicenda dura da oltre otto anni. Noi pensiamo di accelerare, ma non è cosa semplice. Sostanzialmente bisognerebbe andare a contestare ai progettisti i ritardi, ma non esiste nulla che può costringere il progettista a rispettare i tempi. Così dopo tantissimi anni siamo ancora bloccati”.
Un altro punto dolente su tutta la linea è il famoso sifone sotto piazza Galatea, molti decenni fa realizzato per permettere il transito della linea della metro. Secondo alcuni tecnici idraulici così come è realizzato quel sifone non funzionerà mai. lei ha avuto modo di fare un incontro tecnico?
“Abbiamo già attenzionato il problema. In effetti il sifone è stato realizzato con una pendenza al contrario. Dovremo fare un accorgimento tecnico e l’intervento dovrebbe essere realizzato per liberare il vecchio allacciante e renderlo funzionale. Appena affideremo i lavori del secondo lotto interverremo anche sulla fognatura sotto piazza Galatea”.
Insomma dalle sue parole si capisce che in fatto di depurazione e rete fognaria Catania continua ad essere in fortissimo ritardo…
“è così. Anche per l’affidamento del secondo lotto, che riguarda propria la parte delle condotte del centro cittadino, siamo in ritardo. Ma contiamo di recuperare parte del tempo perso. Oltre al secondo lotto stiamo cercando di accelerare per l’affidamento dei lotti 1 e 3, che riguardano sempre Catania. Per quanto riguarda i lotti 4, 5 e 6, che riguardano le condotte dei paesi dell’hinterland siamo ancora lontani dalla definizione”.
Senta un grande progetto riguarda anche l’ adeguamento del depuratore che attualmente non riuscirebbe a contenere tutti i reflui della città. Anche su questo punto siete in ritardo?
“Esiste un progetto di ampliamento dell’impianto. I lavori dovrebbero scattare appena l’ingegnere affidatario dei lavori avrà presentato il progetto. Sui tempi, però, al momento non mi sento di sbilanciarmi”.