Inchiesta

La desertificazione è dietro l’angolo ma la Sicilia continua a buttare l’acqua

L’Italia è nella morsa della siccità, un fenomeno che non colpisce più soltanto il Sud ma è arrivato anche al Nord. È notizia soltanto di ieri che in molti paesi del delta del Po sta per scattare il razionamento dell’acqua nelle ore notturne e già si parla di rifornimento in alcuni paesi con autobotti. Quella che per ormai mezzo secolo è stata una prassi tutta siciliana, si è diffusa in tutta Italia a conferma che i cambiamenti climatici e la desertificazione di una parte del nostro territorio sta mettendo a dura prova una consistente fetta della nostra agricoltura con una crisi che potrebbe diventare irreversibile e provocare il fallimento di migliaia di aziende di una economia che nel’isola è prettamente agricola.

In occasione della Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità, che si celebra proprio oggi, l’Ispra ha acceso i riflettori sul degrado del territorio. Secondo le stime del Global Land Outlook, il 70% delle aree libere da ghiacci del pianeta è stato alterato dall’uomo, con conseguenze dirette e indirette su circa 3.2 miliardi di persone e si prevede che entro il 2050 questa quota possa raggiungere il 90%. Attualmente circa 500 milioni di persone vivono in aree dove il degrado ha raggiunto il suo massimo livello, ovvero la perdita totale di produttività definita come desertificazione… CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI

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