CATANIA – Percentuali di differenziata ancora troppo basse. Nonostante i timidi passi avanti compiuti in numerosi comuni della Sicilia, Catania resta il capoluogo con i risultati peggiori, sebbene migliori rispetto allo scorso anno. Il tutto si traduce in costi esosi per il conferimento in discarica, in bollette salate ma soprattutto in mancanza di decoro della città.
Per questo, per tentare di migliorare le performance e la raccolta in generale, Dusty, la ditta che si è aggiudicata il cosiddetto “appalto ponte” ha stabilito di dare una stretta sul porta a porta, confinato al momento ad una sola porzione di città. Un vero e proprio giro di vite che dovrebbe aiutare a raggiungere gli obiettivi e le percentuali stabilite per legge.
Si tratta di “Un provvedimento che, se rispettato dagli utenti, permetterà una drastica riduzione della quantità dei rifiuti indifferenziati da smaltire in discarica, e la conseguente diminuzione della tariffa Tari. Oltre che una maggiore salvaguardia dell’ambiente – si legge nella nota stampa inviata dalla ditta che annuncia l’avvio, da ieri, del progetto “Differenziamoci” che prevede il mancato ritiro da parte degli operatori ecologici Dusty, di quei rifiuti ritenuti “non conformi” perché contenenti frazioni errate. “I suddetti rifiuti inoltre – si legge ancora saranno contrassegnati con il bollino rosso di mancata regolarità”.
Nessuna raccolta della spazzatura, dunque, se non fatta a regola d’arte. Pena una multa salata, come accade nelle principali città dove, oltre agli incentivi per chi differenzia correttamente i rifiuti, sono previste anche sanzioni per chi trasgredisce. Dopotutto, è stato lo stesso assessore comunale alla Nettezza urbana, Fabio Cantarella, a evidenziare più volte come a mantenere basse le percentuali di differenziata sia anche l’assenza di controlli dovuta prevalentemente al numero esiguo di vigili urbani e alle numerose violazioni in materia, soprattutto da parte dei cosiddetti “pendolari dei rifiuti”, ovvero residenti nei comuni limitrofi serviti dal porta a porta che gettano la spazzatura nel territorio di Catania, dove sono presenti ancora i cassonetti.
“Tutti i piccoli comuni sono virtuosi, – aveva spiegato proprio al Quotidiano di Sicilia l’esponente della giunta comunale – e producono, in media, la metà dei rifiuti di un cittadino di Catania. Evidentemente – prosegue – parte di quei rifiuti vengono conferiti altrove, nella città più grande, nel nostro caso a Catania, ma la stessa cosa succede a Palermo o a Messina, che infatti mantengono basse percentuali di differenziata. L’unico modo per bloccare questi pendolari – spiega – è eliminare i cassonetti e aumentare i controlli”.
Entrambe azioni che presto dovrebbero coinvolgere tutta la città: a breve infatti dovrebbe essere assegnato il nuovo appalto per la raccolta dei rifiuti che prevede l’eliminazione dei cassonetti in quasi tutta l’aera urbana. Il bando, attualmente all’Urega, dovrebbe essere infatti pubblicato entro l’anno.
In città quattro nuovi Centri di raccolta
CATANIA – Nel capoluogo saranno realizzati altri quattro centri di raccolta differenziata finanziati con fondi regionali. Lo ha stabilito la Giunta comunale presieduta dal sindaco Salvo Pogliese, su proposta dell’assessore all’Ecologia Fabio Cantarella. A breve l’Amministrazione invierà alla Regione i progetti redatti per riscontrare l’avviso pubblico. Gli obiettivi che si propone l’Amministrazione sono molteplici; tutelare l’ambiente, promuovere l’uso efficiente delle risorse e nello stesso tempo ottimizzare la gestione dei rifiuti urbani secondo una gerarchia comunitaria e realizzare i migliori sistemi di raccolta differenziata tramite un’adeguata rete di centri di raccolta.
La dotazione finanziaria assegnata dalla Regione è di 16 milioni. I centri, cosiddette isole ecologiche, sorgeranno in via Montenero, via Forcile, viale Biagio Pecorino e in via Vagliasindi. “La creazione di nuove aree dedicate al conferimento differenziato dei rifiuti – ha spiegato il sindaco Pogliese- è un’azione di fondamentale importanza per fare un salto di qualità sulle percentuali a Catania. Siamo partiti da un irrisorio 6% e seppure ne abbiamo raddoppiato il valore, è ancora molto lontano dai livelli di efficienza a cui puntiamo”.
Al momento sono attivi solo due centri di raccolta, in viale Tirreno e in via Grasso Finocchiaro. Quella di via Generale Ameglio, realizzata sette anni fa e mai aperta, è gravemente danneggiata: con l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato l’amministrazione intende recuperarla investendo circa 60 mila euro. In questo modo, con gli altri quattro che si andranno a realizzare, i centri di raccolta saranno sette.