Istituzioni

Vittime di discriminazione da tutelare, il M5S propone Ddl per le persone LGBT+ all’Ars

Il tema è difficile e delicato, e l’Italia è reduce di lunghe e accese polemiche che hanno visto oggetto di discussione e invettiva la boxer algerina Imane Khelif alle olimpiadi di Parigi questa estate. Segno che sull’argomento c’è molta confusione, scarsa conoscenza di casi di variazione congenita dei cromosomi, come appunto nel caso intersex della pugile, e nell’insieme un atteggiamento diffusamente ostile nei confronti delle persone Lgbt e intersex: su questo tema, in un periodo in cui l’Assemblea regionale siciliana si sta muovendo in autonomia in direzione sociale prima e forse meglio del Parlamento nazionale, è stato depositato un disegno di legge a prima firma di Antonio De Luca, quindi sotto il vessillo del Movimento 5 Stelle siciliano.

Il disegno di legge a favore della comunità LGBT in Sicilia

“Il ddl, di dieci articoli, parte dalla consapevolezza che molte persone LGBTI subiscono ancora numerose forme di discriminazione in contesti scolastici o lavorativi e nella ricerca di occupazione”, spiega Antonio De Luca. “Questo accade nonostante le forme di tutela già in essere e nonostante la diffusa condanna sociale di tali comportamenti discriminatori”, aggiunge il primo firmatario del disegno di legge.

Sulla necessità di intervenire, De Luca afferma con decisione: “È ora di creare nuovi strumenti di tutela, colmando, nei limiti delle competenze della Regione Siciliana, i gap legislativi che ancora oggi esistono. Del resto, con la legge n. 6 del marzo 2015, la Sicilia è stata tra le prime regioni a legiferare per i soggetti LGBT, facendo da apripista per altre regioni come Piemonte, Umbria, Emilia Romagna, Campania e Puglia”.

La proposta

Il disegno di legge propone di intervenire a tutela della comunità LGBT in Sicilia in aspetti e ambiti cardine come la scuola, il lavoro e in campo socio-sanitario. Il testo del Ddl vuole rendere obbligo per la Regione Siciliana l’intervento nell’ambito dell’istruzione e della cultura, con la promozione e l’organizzazione di attività di formazione e aggiornamento per tutto il personale scolastico per garantire pari opportunità e prevenire e contrastare le discriminazioni, il bullismo e il cyberbullismo. A tale scopo, la Regione dovrebbe quindi farsi carico del sostegno a eventi culturali per sensibilizzare i cittadini e gli operatori economici al rispetto delle persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, identità di genere o variazioni nelle caratteristiche sessuali. Un meccanismo che coinvolge associazioni ed altri soggetti terzi che amplieranno la diffusione del messaggio di sensibilizzazione mediante il sostegno pubblico regionale.

Altro ambito sul quale rendere impegno per legge regionale della Regione Siciliana è quello lavorativo, nel quale il Governo siciliano si impegnerebbe nell’individuare e costruire percorsi di inserimento lavorativo che valorizzino qualità e professionalità individuali, indicando strumenti per l’avvio di nuove imprese, laddove ci si trovi in presenza di soggetti vittime, giudizialmente accertate, di violenza o discriminazione. In ambito socio-sanitario e socio-assistenziale, il disegno di legge promuove inoltre la formazione specifica di operatori e operatrici “per garantire l’accesso dignitoso e il rispetto delle differenze in qualunque servizio o prestazione sociale, assistenziale o sanitaria, resa anche in condizioni di degenza”. Un Ddl anti-discriminazione sessuale, che vuole andare oltre la parità di genere tra uomo e donna ancora non del tutto attuata in Italia e che intende porre l’individuo in condizione di parità di genere indipendentemente dall’orientamento sessuale o dalla genetica.

Per la prevenzione ed il contrasto alla violenza nei confronti delle persone LGBTI è anche previsto nel disegno di legge che la Regione favorisca l’attivazione di servizi sul territorio regionale, promuova l’accoglienza, in collaborazione con i servizi già operativi nell’ambito delle reti antiviolenza territoriali, e si possa costituire parte civile nei procedimenti penali per reati commessi nei confronti delle persone LGBT.

Spazio anche alla comunicazione

Il Ddl infine dedica spazio anche alla comunicazione, con l’obiettivo di affidare al CORECOM il compito di vigilare sui contenuti della programmazione radiofonica e televisiva regionale e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di non adottare comportamenti discriminatori. Una riforma culturale siciliana a tutto spiano con la quale prevenire forme di maltrattamento fisico e psicologico. Il disegno di legge depositato all’Assemblea regionale siciliana è stato sottoscritto dai parlamentari pentastellati Antonino De Luca, Nunzio Di Paola, Roberta Schillaci, Martina Ardizzone, Angelo Cambiano, Stefania Campo, Cristina Ciminnisi, Carlo Gilistro, Jose Marano, Luigi Sunseri e Adriano Varrica.

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Immagine di repertorio (Foto di lillen da Pixabay)