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Dj morta, il corpo sotto il traliccio già il giorno dopo la scomparsa

“Alle 10.15 del mattino del 4 agosto”, l’indomani della sua scomparsa, il corpo di Viviana Parisi “era visibile ai piedi del traliccio” dell’Enel nelle campagne di Caronia, “verosimilmente nella identica posizione” in cui è stata trovata l’8 agosto.

E in quel momento “non si evidenzia la presenza del corpo del piccolo Gioele vicino a quello della madre”.

Emerge da uno studio approfondito degli oltre 16mila fotogrammi di riprese eseguite dai droni dei Vigili del fuoco che sono stati “ingranditi ed elaborati” e poi visionati da un consulente della Procura di Patti.

A fare luce sul punto è il procuratore Angelo Cavallo, sottolineando che “il materiale proveniente dai droni non faceva parte degli atti del procedimento” ed “è stato trasmesso al consulente dai vigili del fuoco il 18 e 19 agosto scorsi”.

Una tempistica che secondo l’avvocato Nicodemo Gentile, il quale con il collega Antonino Cozza rappresenta i genitori di Viviana, “impatta moltissimo” sul risultato delle ricerche.

“Fino al 13 agosto – ricostruisce – non avevano ingrandito le immagini che dimostrano che già il 4 agosto Viviana Parisi era morta sotto il traliccio. Soltanto il geologo forense poi si è accorto di questa cosa il 20 agosto”. “Non è escluso – aggiunge – fosse possibile trovare anche Gioele e magari il bimbo poteva essere ancora vivo il giorno dopo. Penso che quello che è successo sia gravissimo”.

In mattinata, prima della nota diffusa dalla Procura i legali di Daniele Mondello, il papà di Gioele, Pietro Venuti e Claudio Mondello hanno presentato “una querela contro ignoti per presunte omissioni” nella morte della madre e sulla scomparsa del figlio e su “eventuali ritardi nella loro ricerche”.

“Magari – osservano – qualcuno poteva aiutare Viviana e non l’ha fatto. Anche se, dopo, qualcuna l’ha avvistata tra le campagne di Caronia e non è intervenuto per darle aiuto. Poi vogliamo comprendere perché sono stati persi tanti giorni nelle ricerche e se ci sono stati ritardi. E nel caso, da cosa sono dipesi e da chi”.

Su questo tema il procuratore Cavallo puntualizza che “le ricerche delle vittime, su tempistica e modalità, sono state coordinate dai organi competenti, diversi dalla Procura, e sono rimaste ben distinte dalle attività investigative giudiziarie finalizzate alla ricostruzione dell’intera vicenda”. Resta ancora da chiarire la dinamica del giallo di Caronia.

I legali delle famiglie Mondello e Parisi continuano escludere categoricamente l’ipotesi dell’omicidio-suicidio. Per Daniele Mondello “sono stati aggrediti da animali”. Viviana, scrive su Fb, amava Gioele e “non l’ha mai toccato con un dito”.

I farmaci prescritti servivano “a lenire il suo stato d’ansia: a causa del Covid, e dei mesi di clausura forzata in casa, temeva per la sua famiglia”, una “paura che abbiamo avuto tutti”. “Il mio dolore non ha confini – posta Daniele Mondello – ma non sono disposto a tollerare altro fango su Viviana, me o la mia famiglia”.

Intanto la Procura di Patti che “sta proseguendo le indagini” su “ogni possibile dinamica dei fatti”. Precisando che “non è mai stata data alcuna indicazione di probabilità su ipotesi da escludere o privilegiare” nell’ambito delle indagini, per omicidio e sequestro di persona a carico di ignoti, che “sono complesse”, “ancora in corso” e “coperte dal segreto istruttorio”.

Oggi, alle 13.30, il procuratore di Patti conferirà “l’incarico per l’autopsia e accertamenti genetici e morfologici sui resti del piccolo Gioele a un pool di esperti”.

Oltre a due medici legali ci sono anche due zoologi e una geologa forense.

Ieri è stato intanto assegnato dalla Procura di Patti una consulenza tecnica al professore Massimo Picozzi, docente di psichiatria alle università di Parma e Bocconi di Milano.

Picozzi è un famoso criminologo che si è occupato di importanti casi di cronaca.

Dovrà “acquisire informazioni precise sullo stato di salute mentale e psicologico” di Viviana Parisi “alla luce della documentazione medica acquisita”.