Cronaca

Droga, la polizia smantella il gruppo Arena di Librino

Un’operazione antidroga della polizia di Stato ha smantellato un gruppo criminale che operava nel popoloso quartiere di Librino, a Catania.

Tra i venti destinatari dei provvedimenti restrittivi c’è anche un minorenne.

Secondo l’accusa farebbero parte di una consorteria criminale riconducibile al gruppo criminale degli Arena, ritenuto un’articolazione del clan mafioso Santapaola-Ercolano.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del capoluogo etneo, su richiesta della locale Procura Distrettuale e ipotizza l’associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Tutti i nomi degli arrestati nell’operazione

I maggiorenni arrestati sono: Agatino Assunto Arena, di 23 anni, Angelo Gabriele Barone, di 20, Christian Battiato, di 20, Anna Maria Cipolla, di 47, Antonino Andrea Doni, di 24, Gianluca Hanchi, di 23, Josè Gregorio Hernandez, di 54, Nunzio Hernandez, di 26, Angelo Ivan Lo Faro, di 35, Anthony Alessandro Longo, di 27, Giuseppe Messina, di 57, Piero Napoli, di 40, Michael Pasqualino, di 26, Giovani Rapisarda, di 24, Salvatore Angelo Saraniti, di 24, Massimo Filippo Schillaci, di 49, Marco Turchetti, di 25, e Carmelo Viscuso, di 35.

Il provvedimento è stato notificato in carcere a Salvatore Belfiore, di 30 anni.

La piazza di spaccio attorno alle “due torri”

L’indagine, avviata nel marzo del 2018 dalla Squadra Mobile e dal commissariato Librino e coordinata dalla Dda della Procura, si è incentrata su una delle piazze di spaccio storiche del quartiere di Librino, quella di viale San Teodoro.
Una zona nota come “due torri”, di fronte al cosiddetto “Palazzo di cemento” ritenuto una roccaforte della famiglia Arena.

Il gruppo sgominato gestiva la vendita di marijuana e di cocaina.

Centocinquanta agenti della Polizia di Stato per l’operazione

Nell’operazione sono impegnati centocinquanta agenti della polizia di Stato: cento uomini e donne della Questura di Catania oltre a squadre del X Reparto Mobile di Catania ed equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine e del Reparto Volo.

Le dinamiche all’interno del gruppo criminale sono state ricostruite anche visionando i filmati ripresi con telecamere nascoste dalla polizia.

Un consolidato protocollo della Dda per contrastare il fenomeno delle piazze di spaccio ha consentito di eseguire l’ordinanza cautelare “solo dopo pochi mesi rispetto alla condotta contestata, che arriva all’aprile 2019”.

Il blitz si chiama “Bergen Town”, per un murales

L’operazione è stata denominata “Bergen Town”, per un murales (cancellato di recente) dipinto su una parete al centro della piazza di spaccio raffigurante un folletto che fuma marijuana con sopra una scritta di sfida alle istituzioni: “i folletti del palazzo non amano farsi vedere e svaniscono come fossero fatti di fumo!”.

Giovanni Arena e la nipote, cantante neomelodica

Di recente, il sito era stato utilizzato come set per realizzare il video per un brano musicale di una cantante neomelodica, Anna Arena, nipote del pregiudicato Giovanni Arena, in cui si afferma, tra l’altro, “ormai chesta vita è segnata non ce posso fa’ niente … e non posso cagna’chi sbaglia e spaccia è per necessità”.

Nel video si mostra l’articolo del quotidiano La Sicilia in cui si parla della cancellazione del murale di Librino.

La cantante è salita di recente alla ribalta della cronaca per due episodi: è stata prima denunciata per aver prodotto il disco con il Reddito di cittadinanza e poi per affissione abusiva di manifesti sei per sei che promuovevano le sue canzoni.

Dopo questi avvenimenti il video ha fatto un balzo in avanti nelle visualizzazioni giungendo a quota venticinquemila visualizzazioni.

Di recente, il sito era stato utilizzato come set per realizzare il video per un brano musicale di una cantante neomelodica, Agata Arena, sorella di Agatino Assunto Arena, arrestato oggi, e nipote del pregiudicato Giovanni Arena, finito in carcere otto anni fa dopo diciotto anni di latitanza.

Il ritornello della canzone recitava “questa è la vita nostra e non la possiamo cambiare… chi sbaglia e spaccia è per necessità”.

La cantante è salita di recente alla ribalta della cronaca per due episodi: è stata prima denunciata per aver prodotto il disco con il Reddito di cittadinanza e poi per affissione abusiva di manifesti sei per sei che promuovevano le sue canzoni.