Da decenni si presenta il problema. Ma ancora la soluzione sembra lontanissima. In tempi in cui l’astensione sembra confermarsi poartito di maggioranza e in cui i politici, per ottenere l’attenzione dei più giovani, sbarcano su Tik Tok – con risultati non sempre favorevoli – resta il nodo del voto degli studenti fuori sede. Costretti ancora a rientare nelle città di origine per esercitare un diritto. E di farlo a proprie spese.
Cosa che, come riportano le principali testate nazionali, potrebbe far mancare milioni di voti. Ben 5 sono i milioni di elettori – circa 80 mila solo in Sicilia – che potrebbero dover rinunciare a dare il proprio contributo alla democrazia a meno di non spendere tempo e denaro: sebben, per agevolare il viaggio siano previste tariffe speciali per treni, navi e aerei, in molti potrebbero rinunciare a partire. Cosa che, al momento, non tutti potrebbero permettersi.
La politica lo sa bene, anche se gli allarmi – gli ultimi quelli di Emma Bonino e Piero Fassino – sembrano comunque in ritardo.
Secondo quanto riportato da L’Inkiesta, “Il 24 luglio era prevista alla Camera la discussione delle proposte di legge per garantire il diritto di voto ai fuorisede, ma la caduta del governo ha impedito che questa si realizzasse. E ora quasi cinque milioni di italiani avranno difficoltà a votare. Questa è la stima che emerge dallo studio voluto dal ministero dei Rapporti con il Parlamento e confluito nel Libro Bianco “Per la partecipazione dei cittadini. Come ridurre l’astensionismo e agevolare il voto”.
Sempre su l’Inkiesta, vengono riportate le possibili alternative sperimentate con successo negli altri Paesi. “Oltre al voto tradizionale come tutti lo intendiamo – si legge – in Europa esistono varie alternative. Dal voto per delega (che in Italia è ritenuto incompatibile con il principio costituzionale della personalità del voto) a quello elettronico, passando per i l voto per corrispondenza fino a quello anticipato presidiato, senza dimenticare la possibilità di votare in un seggio diverso da quello di residenza il giorno delle elezioni. In Italia la scelta per i fuorisede è tra prendere l’aereo, il treno, l’auto e tornare a casa, oppure non esercitare il diritto di voto.
Chi sceglie di tornare a casa puà godere di alcune agevolazioni studiate proprio per rendee l’esercizio del diritto di voto meno oneroso. Ferrovie dello Stato ha annunciato sconti e agevolazioni per raggiungere in treno regionale e a lunga percorrenza le località di voto. Grazie a una convenzione fra il ministero dell’Interno e le imprese ferroviarie si prevede uno sconto tra il 60% e il 70%. Anche Ita prevede sconti del 50% sulla tariffa base per i voli nazionali, il 40% sui voli internazionali e il 25% su quelli intercontinentali.