Messina

Elezioni Messina: ecco i programmi dei cinque candidati sindaco

MESSINA – Saranno due settimane molto intense per i cinque candidati a sindaco quelle che separano dall’appuntamento con le amministrative del 12 giugno. Arriveranno in riva allo Stretto i leader nazionali a supportare le due coalizioni che sostengono Maurizio Croce del centrodestra e Franco De Domenico del centrosinistra, mentre per Federico Basile l’ex sindaco Cateno De Luca promette, senza specificare, qualche colpo a effetto già con la manifestazione in programma domani, nel corso della quale presenterà il suo Movimento meridionalista. Luigi Sturniolo e Salvatore Totaro non propongono grandi testimonial, ma cercano di farsi conoscere con una presenza capillare sul territorio e degli elementi caratterizzanti rispetto agli sfidanti.

Il segretario del Pd Enrico Letta sarà lunedì prossimo a Messina per sostenere Franco De Domenico; per il centrodestra, accanto a Maurizio Croce, dall’1 giugno ci saranno Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Nello Musumeci, Gianfranco Miccichè e il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.

Tutti i candidati hanno depositato i loro programmi: ci sono i tre tomi per un complessivo di 144 pagine di Federico Basile, in cui il primo di essi è il programma vero e proprio, il secondo è una sintesi dei finanziamenti avuti dalla precedente Amministrazione, il terzo contiene i progetti in chiave Pnrr.

È fatto da una cartella di sette pagine con elencate 18 aree tematiche il programma presentato da Maurizio Croce, che dedica particolare attenzione al risanamento economico-finanziario e allo sport.

Il “programma condiviso” di Franco De Domenico si apre con un’analisi socioeconomica della città e in una trentina di pagine si sviluppano le proposte.

Dieci capitoli in 18 pagine per Luigi Sturniolo, il primo dedicato al bilancio e poi alcuni temi che lo contraddistinguono come attivista tra cui la pace come bene fondamentale e il “No” al Ponte.

Una grande sintesi per Salvatore Totaro, che in sei pagine elenca i 13 punti prioritari: dalle proposte su un nuovo approccio alla disabilità alla riproposizione del Porto Franco.

La riorganizzazione della macchina amministrativa è tra i punti centrali dei programmi, così come il rilancio del turismo che vada oltre il crocierismo. Temi divisivi restano quelli legati all’affaccio a mare e della gestione delle sue aree.

Il rilancio economico e occupazionale della città resta l’obiettivo chiave e su quali direttrici percorrere per lo sviluppo del territorio i candidati a sindaco si sono confrontati con i vertici di Sicindustria, Ance e Camera di Commercio.

“Al prossimo sindaco di Messina – hanno detto i presidenti Pietro Franza, Sicindustria Messina, e Giuseppe Ricciardello, Ance Messina – chiediamo capacità di governo. La Pubblica amministrazione deve essere governata, deve essere rapida nei tempi e deve fornire risposte univoche. Finché ciò non avverrà e fino a quando le imprese saranno costrette ad aspettare anni per ottenere risposte che dovrebbero ricevere in pochi mesi, né noi né Messina potremo essere pienamente competitivi”.

E sul Pnrr: “Delle ingentissime somme che arriveranno anche a Messina – hanno sottolineato Franza e Ricciardello – neanche un centesimo può essere mal speso o, peggio ancora, non speso. Dalla prossima amministrazione comunale, dalla sua capacità di programmazione e di spesa, dipende il futuro delle prossime generazioni”.

Piano regolatore generale, rigenerazione urbana, sbaraccamento, completamento delle opere pubbliche, difesa delle coste, sono alcune delle criticità individuate da Giuseppe Lupò, vicepresidente vicario di Sicindustria che ha peraltro evidenziato la carenza di tecnici a Palazzo Zanca. Ivo Blandina, presidente della Camera di Commercio, ha posto l’accento sui tempi della blue economy e dei trasporti e mobilità sottolineando l’urgenza “di trasformare le suggestioni in processi di crescita e di avanzamento per la comunità”.

Davide Blandina, presidente di Giovani imprenditori di Sicindustria, ha chiesto “maggiore attenzione per l’industria 4.0, la Smart City e la digitalizzazione. Solo l’articolazione di queste nuove proposte può far nascere nuovi simboli di una città espressione del mondo in cui i giovani vogliono vivere”.