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Emergenza freddo, crisi e povertà: come la Sicilia si attrezza per aiutare i clochard – VIDEO

La diminuzione delle temperature, prevedibile dopo il colpo di coda di caldo dei primi giorni di novembre, ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica l’emergenza freddo per i clochard.

Un tema che negli ultimi anni ha fatto discutere molto in città, in particolare dopo la morte per assideramento di Erwin, clochard 40enne austriaco, sotto gli Archi della Marina, nel 2013. Al malcapitato è intitolato adesso il centro di assistenza ai senzatetto nella parrocchia SS. Crocifisso dei Miracoli. Nel corso degli anni, episodi come quelli che hanno visto protagonista Erwin si sono ripetuti in Sicilia e altrove e purtroppo, con la diminuzione delle temperature, il rischio per i senzatetto si fa sempre più alto.

Per parlare di emergenza freddo sono intervenuti su QdS rappresentanti della Croce Rossa e della Caritas, due delle associazioni che si attivano maggiormente per aiutare i clochard e i bisognosi.

Emergenza freddo per i clochard, situazione critica a Catania

Nel capoluogo etneo le associazioni di volontariato, come la Croce Rossa e la Caritas, sono sempre in prima linea per offrire assistenza ai senzatetto. Negli scorsi anni, proprio la Croce Rossa ha allestito in piazza della Repubblica – uno dei luoghi nevralgici in tal senso assieme all’adiacente corso Sicilia – un tendone per l’accoglienza dei senza fissa dimora dalla capienza di oltre 50 posti letto.

Per affrontare l’emergenza freddo, quest’anno – in coincidenza con il periodo delle Feste natalizie – la Caritas Diocesana continuerà a offrire luoghi di accoglienza per i senza fissa dimora. Lo conferma il vicedirettore Salvo Pappalardo: “La situazione di chi vive per strada è sempre sotto l’attenzione della chiesa di Catania. Noi abbiamo offerto dei luoghi di accoglienza affinché i clochard possano trovare un punto di riferimento per riposare. Sovente però molti di loro scelgono di vivere in strada in maniera libera”.

“Noi siamo presenti anche con l’Unità di Strada e alla parrocchia SS. Crocifisso dei Miracoli. Siamo riusciti ad aprire anche un centro per l’emergenza e dal 12 dicembre inizieremo questa attività”.

A Catania la situazione è piuttosto critica. Salvo Pappalardo, a tal proposito, spiega: “A Catania è presente questa realtà, che non dà solo tristezza al cittadino ma anche tanta preoccupazione. Molti clochard scelgono di fare questa vita come una forma di rassegnazione. Noi dobbiamo fare di tutto per aiutarli in maniera materiale, ma anche nel cuore affinché possano allontanare i tristi pensieri”.

La Croce Rossa lavora in sinergia con la Prefettura

Il presidente della Croce Rossa di Catania, Stefano Principato, spiega come al tema dell’emergenza freddo per i clochard si stia pensando già dai mesi estivi.

“La scorsa estate – afferma Principato – si è attivato un tavolo tecnico operativo coordinato dalla Prefettura per i senza fissa dimora. Si cerca di dare delle risposte definitive per fare in modo che i clochard trovino alloggio nelle strutture messe a disposizione dall’Amministrazione comunale o dagli enti del terzo settore. In emergenza dovuta a eventi particolari, come bombe d’acqua o temperature rigide, è stato dato mandato all’Amministrazione comunale di individuare strutture idonee per poter ospitare i senza fissa dimora. La Croce Rossa si è resa disponibile a montare la tenda pneumatica sempre in piazza della Repubblica, luogo centralissimo e ad altissima densità di senza fissa dimora”.

Non solo Catania… L’emergenza a Palermo

L’emergenza freddo per i senza fissa dimora riguarda tutta la Sicilia. Il vicedirettore della Caritas di Palermo, Sergio Ciresi, ha sottolineato come sia importante il coinvolgimento dei cittadini per l’aiuto ai clochard.

“Ci stiamo preparando in accordo con la chiese – ha detto Ciresi – per sollecitare le persone a donare coperte e vestiti. Gestiamo i poli diurni e notturni e abbiamo vinto attraverso il Comune un bando europeo per ospitare i senza fissa dimora. Riguardo al numero di persone povere, i dati sono gli stessi dello scorso anno. Si parla di diverse centinaia di persone, tra chi vive per strada e chi occupa le case abusivamente. Per noi della Caritas è sempre Natale”.

Immagine di repertorio