Potrebbe essere un autunno caldo – se non caldissimo – per quanto riguarda i rincari delle bollette. A partire dal 1° ottobre i cittadini italiani potrebbero far fronte a un “raddoppio” delle tariffe.
Si tratta dell’ipotesi formulata dall’Ircaf (Istituto ricerche consumo ambiente e formazione), sulla base di un confronto tra la situazione attuale dei costi e quella dello scorso anno.
“Nonostante l’intervento del Governo con l’ennesimo decreto Aiuti bis del 6 agosto – spiega l’Ircaf – il quadro che si prospetta è questo. Provvedimenti che, sommati a quelli precedenti di fine 2021 e degli altri tre trimestri di quest’anno, hanno raggiunto i 52 miliardi, ma che saranno insufficienti”.
“Il nuovo Governo che uscirà dalle elezioni del 25 settembre dovrà di nuovo intervenire”, sottolinea l’Istituto.
“La spesa annua, per una famiglia tipo, per 1.400 metri cubi nei primi tre trimestri del 2022 è di 1.382 euro; se confrontiamo la spesa 2022 con il 2020, l’aumento che si registra è del 142%“.
E ancora: “Il costo di un kilowattora di energia nel domestico tutelato al 30 settembre, riferito al consumo della famiglia tipo di 2700 kilowattora, è di 41,51 centesimi di euro al kilowattora (di cui 31,17 centesimi il costo materia prima).
“Nell’ipotesi di un ulteriore aumento delle tariffe, stante il prezzo medio unico nazionale attuale fino ai 70 centesimi di euro al kilowattora al primo ottobre, registreremo la seguente spesa: con i primi tre trimestri 2022, pari a 872 euro, sommati all’aumento ipotizzato per il quarto trimestre di 472,5 euro, la spesa tipo ammonterà a 1.344 euro per il 2022, con un aumento di 713 euro. Confrontando la spesa annua prevista per il 2022 con il 2020, l’aumento si attesterà a +178%“.
Secondo l’Ircaf “se sommiamo la bolletta di gas e energia 2022, il costo annuo della famiglia tipo è pari a 3.454,5 euro. Se aggiungiamo che l’inflazione in Europa a luglio è salita all’8,9% in area euro (al 9,8% nella Ue; al 10,1% in Inghilterra; al 8,4% in Italia), il rischio è di una tempesta perfetta, con un‘inflazione che in autunno raggiungerà oltre il 10%“.
L’Ircaf ipotizza quindi “una recessione per l’alto costo dell’energia e delle materie prime, il calo domanda che coinvolgerà diversi settori, un aumento della povertà e la probabile riesplosione della pandemia dopo l’estate. La situazione diventerà drammatica”.