CATANIA – Manifestazioni sportive vietate in zona A e scoppia la polemica. Parliamo del Parco dell’Etna, patrimonio dell’Umanità per l’Unesco: quest’anno, in applicazione del Regolamento, la governance dell’ente ha stabilito di vietare le manifestazioni sportive nella zona sommitale, A, nel rispetto della normativa europea, scatenando le reazioni di chi, in passato, aveva organizzato attività proprio nell’area oggi interdetta.
È il caso dell’opposizione consiliare di Linguaglossa che lamenta la modifica dell’articolo 4 del Regolamento di fruizione del vulcano: a detta dei consiglieri di minoranza, infatti, tale modifica danneggerebbe gli operatori economici e il territorio, perché impedirebbe alcune manifestazioni molto seguite, come l’Etna Marathon.
Lo scrivono nero su bianco in un comunicato stampa. “La proposta del Commissario straordinario del Parco, Vincenzo Spartà, approvata quasi all’unanimità dai sindaci presenti, renderebbe di fatto impossibile l’organizzazione di quasi tutti gli eventi all’interno dell’area”, sostengono i consiglieri per i quali la decisione “creerà gravi disagi alle associazioni sportive, agli imprenditori e alle associazioni culturali che da anni organizzano manifestazioni di qualità nel Parco etneo”.
“Lo scorso 12 maggio – spiega il capogruppo dell’opposizione Salvatore Malfitana – sono state apportate delle modifiche al Regolamento, nella parte che riguarda i limiti della fruibilità di alcune aree del Parco dell’Etna, nello specifico A, B e C, quest’ultima parzialmente. Quello che ci ha lasciati molto perplessi di questa delibera – prosegue – è il fatto che si rischia che tutte le attività che in questo momento si svolgono, dalle gare podistiche alle gare di bici e quant’altro, rischiano di saltare perché non è possibile fare nessuna manifestazione o attività sportiva. Questo limita naturalmente lo sviluppo del territorio perché queste manifestazioni portano visitatori, creando non poco disagio. Forse nessuno ha letto questa delibera, forse nessuno si è reso conto di quello che è successo, ma – conclude Malfitana – è altissimo il rischio che gare uniche al mondo, come la Supermaratona dell’Etna, da zero 3000 metri, e come l’Etna Trail non si possano fare più se non si procederà ad una modifica entro breve tempo”.
La quota di 3000 metri, però, ricade nella zona A, o comunque al confine tra la zona A e la zona B: quelle di massima tutela e protette anche dall’Unione europea che le ha dichiarate zone Sic. Come spiega il commissario Spartà che chiarisce le motivazioni che hanno spinto il Parco alla modifica del Regolamento, modifica oltre tutto approvata dal consiglio del Parco, composto dai sindaci dei comuni che lo compongono.
“Noi come Parco non abbiamo fatto altro che proporre la modifica di un Regolamento all’interno del quale vi era un refuso – afferma il commissario Spartà. Ci siamo accorti di questa incongruenza e abbiamo operato nel rispetto delle norme di legge e del regolamento stesso. Che ricordo, non vieta le manifestazioni sportive ciclistiche – continua – ma le limita ad alcune zone, escludendole da quelle particolarmente delicate e di maggior tutela. Ho incontrato alcune associazioni nei giorni scorsi – prosegue Spartà – e ho evidenziato loro questo aspetto. D’altronde, noi non possiamo agire diversamente da quanto previsto dalla normativa”.
Spartà evidenzia come, nel corso degli anni, la questione sia stata poco chiara e come servisse regolamentarla. “Per questo – continua il commissario – su proposta del direttore, abbiamo invitato la proposta di modifica al comitato esecutivo che lo ha trasmesso al Consiglio che è sovrano e che ha votato all’unanimità.
Ma gli animi nel comune di Linguaglossa restano infuocati. L’accusa dell’opposizione è al sindaco. La questione ieri sera è stata sollevata in Consiglio comunale dai consiglieri di minoranza Carmen Ferraro, Francesco Malfitana, Salvatore Malfitana e Francesca Vecchio. “Comprendiamo che il commissario straordinario del Parco, nel proprio ruolo di garante della salvaguardia del territorio, possa proporre tale inasprimento – dichiara Francesco Malfitana. Non comprendiamo, invece, i motivi che hanno spinto il primo cittadino di Linguaglossa a votare favorevolmente una proposta che penalizza non poco il territorio e le sue associazioni”.
“Abbiamo sollevato la questione in Consiglio comunale – prosegue – perché siamo convinti che sia assurdo limitare in questo modo le associazioni che, con tanto sforzo e sacrificio, cercano di organizzare manifestazioni di qualità sull’Etna. Va bene la tutela dell’ambiente ma con le giuste attenzioni e cautele è possibile fare anche questi eventi. Dopo aver sollevato la questione in aula consiliare, il sindaco, candidamente, ha ammesso che ciò può rappresentare un problema per le gare che si dovranno svolgere a breve e che avrebbe chiesto una deroga. Tra l’altro, ci ha detto che con altri sindaci proporrà la rimodulazione del Regolamento”.
Il nuovo appuntamento per affrontare la questione è per il 25 maggio.