Quello dell’evasione fiscale è da sempre un tema molto delicato e discusso. Fenomeno statisticamente più diffuso al Nord Italia (anche a causa della più alta percentuale di popolazione), in alcuni casi specifici può anche diventare un vero e proprio reato. Di seguito, una breve guida in cui si darà la risposta ad alcune domande sul tema dell’evasione fiscale (anche nell’ambito delle criptovalute) e quando questo diventa un reato.
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Per comprendere il fenomeno dell’evasione, bisogna intanto stabilire un punto di partenza. Che cosa si intende per evasione fiscale? Si intendono tutti quei comportamenti volti a non pagare o a pagare una percentuale ridotta di tasse in violazione delle norme imposta dalla legge.
Questa, diventa reato nel caso in cui supera i 100.000 euro, quando i redditi che non sono stati dichiarati superano il 10% del totale o quando superano i due milioni di euro. Nel caso di reato, la pena prevista è da 1 a 3 anni di reclusione.
Qual è la differenza tra evasione ed elusione fiscale? La prima, è in genere svolta attraverso una violazione avvenuta direttamente, provocando l’oscuramento dell’imposta. Quando invece il contribuente elude il fisco, persegue l’obiettivo di occultamento dell’imposta di legge senza la violazione diretta e immediata di una norma tributaria applicabile sul sulla sua figura.
Ma quali sono i luoghi in Italia in cui è presente più evasione fiscale? Secondo una stima, il primo posto è occupato dalla Regione Lombardia che, con i 13,64 miliardi di euro non versati, stacca di diversi migliaia di euro il Lazio (al secondo gradino 9,12 miliardi di euro). A chiudere la classifica delle prime tre è la Regione Campania con 7,85 miliardi. A seguire, Veneto (6,54 miliardi) ed Emilia-Romagna (6,47 miliardi). La Sicilia, invece – in linea con il trend delle regioni del Mezzogiorno – ha una percentuale di evasione fiscale del 16,5%.
Per le criptovalute, invece, è bene chiarire l’aspetto primario. Anche in questo caso, infatti, chi non dichiara le monete virtuali rischia delle importanti sanzioni. La multa per la mancata comunicazione della dichiarazione, infatti, può variare dal 3% al 15% dell’ammontare degli importi che non sono stati menzionati.