AGRIGENTO – Eternamente commissariati, a causa di una riforma lasciata a metà e che sembra averli condannati a un limbo da cui non riescono a uscire, i Liberi Consorzi comunali tentano di garantire ai cittadini i servizi essenziali. Uno sforzo non semplice, soprattutto vista la carenza di risorse attuale, ma con cui i vertici dell’ex Provincia regionale di Agrigento non sembrano aver paura di confrontarsi.
A tracciare un quadro quanto più completo possibile della situazione ci ha pensato il commissario straordinario del Libero Consorzio agrigentino, Vincenzo Raffo, che nei giorni scorsi ha tracciato un primo bilancio della sua attività. “Il taglio ad alcune spese non necessarie – ha detto – ha consentito a questa amministrazione, di lavorare per ripristinare i buoni pasto al personale che effettua i rientri e di lavorare per trovare le risorse per un’integrazione oraria al personale part-time”.
“Abbiamo recuperato circa cinquantamila euro – ha aggiunto – attraverso la non riconferma del precedente segretario generale, che aveva anche la carica di direttore generale dell’Ente, che abbiamo ritenuto essere assolutamente non necessarie. Inoltre, grazie alla convenzione con il Comune di Palma di Montechiaro e alla collaborazione con Pietro Nicola Amorosia, nostro nuovo segretario generale, abbiamo la possibilità di risparmiare altri quarantamila euro annui circa. Cifre che ci stanno permettendo di ricominciare a elargire i buoni pasto ai dipendenti del Libero Consorzio e a studiare come poter venire incontro al personale part-time per migliorare la loro situazione economica”.
Ma, come detto, oltre a quelle del personale le attenzioni sono rivolte anche alle esigenze dei cittadini. Per questo il commissario straordinario ha spiegato come l’Ente “stia lavorando per risolvere le criticità di alcuni istituti scolastici come l’Ipia Fermi e come sia, attraverso il Corpo della Polizia provinciale, costantemente impegnato negli interventi contro l’abbandono dei rifiuti lungo le strade provinciali e di sorveglianza per quanto concerne la campagna di produzione dell’olio per evitare gli sversamenti illegali degli scarti degli opifici”.