Politica

“Dal reddito di cittadinanza 1400 euro al mese, a una ricercatrice 926”

ROMA – In Italia sono in molti ormai a pensare che il Reddito di cittadinanza, sia solo una forma nascosta di assistenzialismo puro poiché la misura non ha raggiunto l’obiettivo di trovare un lavoro a chi momentaneamente lo percepisce. Oltretutto, si arriva a verificare che chi lavora percepisce meno di chi ha ottenuto il reddito di cittadinanza, creando insoddisfazione e diseguaglianza.

Sulla vicenda è intervenuto il presidente dei senatori di Italia Viva, il siciliano Davide Faraone: “Italia Viva è al fianco della meglio gioventù, dei talenti di questo Paese come Francesca Colavita, la ricercatrice dello Spallanzani di 31 anni che, insieme alle sue colleghe Maria Rosaria Capobianco e Concetta Castilletti, è riuscita ad isolare il Coronavirus, prima in Europa – ha detto Faraone – Ebbene, questa giovane medico guadagna poco più di 900 euro al mese, esattamente 16.762 euro netti lanno. Mentre dallaltra parte c`è chi con il reddito di cittadinanza percepisce un sussidio dello Stato che arriva fino a 1400 euro mensili per stare a casa. Noi crediamo che la povertà e il sostegno al lavoro – ha proseguito Faraone – siano due misure differenti e che sia necessario affrontare queste tematiche con altrettanti provvedimenti distinti. Il reddito di cittadinanza non ha tenuto fede al patto sul lavoro che era contenuto nel senso della misura: Anpal ci dice che solo il 3,6% dei beneficiari ha trovato un impiego. Riteniamo che anche Quota 100 abbia completamente fallito il suo obiettivo, visto che per 10 prepensionamenti solo 4 sono state le nuove assunzioni. La nostra richiesta è chiara: le somme utilizzate per il reddito di cittadinanza vanno destinate ad incentivi per le assunzioni, come la riduzione ulteriore del cuneo fiscale”.

R.P.