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Fase 3, la crisi dei ristoranti costa otto miliardi in cibo e vino

ROMA – Il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi “ha un effetto negativo a valanga sull’agroalimentare, con una perdita di fatturato nel 2020 di oltre otto miliardi per i mancati acquisti in cibo e bevande”.

Lo afferma la Coldiretti dopo le parole della ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova, secondo cui “stiamo lavorando per cercare di mettere insieme vari ministeri e individuare misure che diano sostegno a strutture che acquistano Made in Italy”.

I consumi extradomestici per colazioni, pranzi e cene fuori casa “sono stimati in calo del 40%. Una drastica riduzione dell’attività che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura. Ma anche su salumi e formaggi di alta qualità, che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”.

“In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo – aggiunge la Coldiretti – la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato”.

“La spesa alimentare fuori casa, prima dell’emergenza Coronavirus – conclude la Coldiretti – era pari al 35% del totale dei consumi a tavola degli italiani”.