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Fase due, il traffico aeroportuale si prepara al decollo

PALERMO – Il coronavirus ha messo a dura prova anche il traffico aereo nazionale ed internazionale. Questa non è di certo una novità, ma l’ufficialità dei dati fa sempre un certo effetto: secondo i dati Istat diffusi lo scorso 5 maggio, gli aeroporti che nel 2019 hanno visto transitare oltre quattro milioni di passeggeri, nel mese di marzo hanno subito una riduzione superiore all’85%. A Catania e Palermo la riduzione è stata pari a circa l’82%: infatti, si è passati rispettivamente da circa 650 mila passeggeri del marzo 2019 a 119 mila del marzo 2020 a Catania e da circa 460 mila a 84 mila passeggeri a Palermo.

Questo scenario è destinato a perdurare ancora a lungo nel tempo: infatti, la Commissione europea con documento dell’8 aprile ha chiesto agli Stati dell’area Schengen, più Bulgaria, Croazia, Cipro, Romania, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, di evitare fino al 15 maggio i viaggi non indispensabili nell’area Ue. La disposizione non si applica a chi deve fare ritorno a casa e alle categorie di viaggiatori con funzioni o bisogni speciali. Il suddetto documento rinnova quanto già precedentemente prescritto dalla Commissione europea il 16 marzo. Già al 20 marzo la maggior parte delle trenta nazioni coinvolte ha aderito alle misure, unica eccezione fatta per l’Irlanda.

In Italia, in realtà, da giorno 4 maggio sono diversi gli aeroporti che hanno aperto la propria attività ai voli europei. Malpensa, ad esempio, ha ripreso i voli con Amsterdam: nel dettaglio effettua un collegamento giornaliero di andata e uno di ritorno verso la capitale dell’Olanda. Sempre a partire dal 4 maggio l’aeroporto di Roma Ciampino e quello di Firenze Peretola hanno ripreso la piena operatività grazie al provvedimento firmato di concerto tra il ministero dei Trasporti e il ministero della Salute: nel dettaglio, l’iniziativa risponde all’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) di riaprire i due aeroporti al pubblico, per soddisfare le aumentate esigenze di traffico e allo stesso tempo consentire la sperimentazione di un sistema di screening per il Covid19 dei passeggeri.

Seppure queste rappresentino delle buone notizie in ottica della ripartenza, in tanti si chiedono come potrà essere questa fase due di lotta al coronavirus, in cui tutti seppur lentamente dovranno provare a riprendere la loro normale attività e i dubbi maggiori riguardano naturalmente le aree del turismo e dei trasporti. A tal proposito, Enac sta studiando la situazione e nelle prossime settimane comunicherà le proprie decisioni.

Intanto, anche Alitalia ha intensificato la propria attività: allo stato attuale effettua ventuno rotte, in particolare, si tratta di tredici tratte domestiche e otto internazionali (Berlino, Bruxelles, Francoforte, Ginevra, Londra, Monaco, Parigi e Zurigo). Alitalia specifica che sono stati mantenuti i voli da e per quei Paesi che non hanno sospeso il traffico aereo con l’Italia. In ogni caso, la compagnia aerea sottolinea il rispetto delle misure di sicurezza sia in aeroporto che in volo: in particolare, in volo la distanza interpersonale di almeno un metro è garantita sui voli in ingresso in Italia, lasciando liberi i posti accanto, mentre sugli altri voli la capacità massima dell’aeromobile è comunque ridotta in modo da agevolare quanto possibile la distribuzione delle persone a bordo; in ogni caso, è obbligatorio l’uso della mascherina e l’imbarco e lo sbarco vengono effettuati in modo ordinato per file.