FAVARA (AG) – Quando la qualità è evidente, i riconoscimenti non tardano ad arrivare. È il caso del Distretto del cibo Bio Slow Pane e Olio, un nuovo modello di sviluppo per l’agroalimentare italiano.
Si tratta di uno strumento strategico mirato a favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, facilitando l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale. I Distretti hanno come obiettivo anche la sicurezza alimentare, la diminuzione dell’impatto ambientale delle produzioni e la riduzione dello spreco alimentare.
“Il 10 gennaio 2020 – sottolinea il consigliere comunale di Favara, Salvatore Fanara – nella Gazzetta ufficiale della Regione Sicilia è stato pubblicato il decreto di riconoscimento del Distretto favarese del cibo Bio Slow Pane e Olio. In questo decreto sono state determinate le modalità di attuazione di relativi interventi. La Regione Siciliana ha esaminato positivamente l’istanza presentata dal legale rappresentante dell’associazione produttori Sicilia bio. Adesso si aspetta solo che il provvedimento venga trasmesso al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali al fine di inserire il modello favarese nell’apposito registro nazionale dei distretti del cibo bio riconosciuti”.
Al di là dell’ultimo passaggio di iscrizione nell’elenco nazionale, il Distretto è ormai pienamente esistente. Altro scopo fondamentale di questo strumento è la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari. Il modello dei Distretti del cibo è finalizzato, inoltre, a ridare slancio alle esperienze dei distretti rurali già presenti sul territorio nazionale, così come a incentivare la nascita di nuove realtà, attraverso la possibilità di accedere a finanziamenti dedicati.
“Sia io che altri giovani consiglieri – continua Fanara – facciamo parte della Commissione consiliare Attività produttive e, in questi mesi, abbiamo lavorato per promuovere i prodotti bio, sfruttando le proposte dell’Unione europea. Abbiamo incentivato i diversi produttori locali a partecipare ai bandi europei al fine di realizzare prodotti biologici”.
“Personalmente – conclude il consigliere comunale – mi sono attivato per creare, all’interno del Comune di Favara, un ufficio che si occupi dei prodotti naturali e che ne promuova e ne stimoli la crescita, per una sana e produzione biologica a tutela anche della salute”.