Il giorno della Festa della Candelora 2024 cade esattamente 40 giorni dopo Natale, dunque il 2 febbraio. Ha origini nella tradizione pagana precristiana, ma nella cultura cristiana è nota come il giorno della Presentazione di Gesù al Tempio.
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Numerose le tradizioni nel mondo legate alla Festa della Candelora del 2 febbraio 2024, detta anche Giorno della marmotta. La tradizione americana, infatti, vuole che questo sia il giorno in cui la marmotta lascia la tana per godere del primo sole. Tradizionalmente, alcune credenze le attribuiscono il passaggio dall’inverno alla primavera, dato che è un giorno che si trova a metà tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera.
Per molte comunità la Festa della Candelora è un rito che simboleggia la luce e l’uscita dalle tenebre: nella celebrazione liturgica, infatti, si benedicono le candele, simbolo di Cristo. Il Concilio Vaticano II ha, inoltre, sottolineato la centralità della figura di Cristo nella Festa della Candelora: il nome “Cristo” significa “luce che illumina le genti”.
La Festa della Candelora 2024 affonda le sue radici anche in diversi riti pagani che avevano come protagonista principale la luce. Nelle credenze popolari di origine contadina, questo giorno coincide con la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Infatti, il tempo previsto il 2 febbraio determinava le condizioni meteorologiche delle settimane successive, che potevano essere positive o negative per i raccolti.
Le varie tradizioni portate avanti negli anni si concentrano in questa giornata, dominata dai due concetti di luce e purificazione.
La benedizione delle candele, infatti, le trasforma in “sacramentali”, una sorta di estensione dei sacramenti, canali di grazia divina. La tradizione prevede che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale per la benedizione: alla fine del rito, sono diversi i fedeli che portano la candela benedetta, ancora accesa, dalla Chiesa fino a casa, per illuminare il proprio cammino. La luce e la sua benedizione si estenderà così anche alla casa e ai propri familiari, specialmente gli infermi.
Diverse le tradizioni legate a questa festa, ma nel caso della città di Catania il legame si fa più stretto e indissolubile: le candelore, infatti, sono uno degli elementi più suggestivi della festa di Sant’Agata.
Sono enormi ceri rivestiti da decorazioni artigianali e arricchite da puttini in legno dorato, fiori e bandiere, nonché rappresentazioni di scene del martirio e raffigurazioni della storia di Sant’Agata. Di solito le possiamo “incontrare” a Catania già diversi giorni prima della festa, a gennaio, mentre durante la processione delle Reliquie precedono il fercolo.
Un tempo servivano a illuminare il passaggio, oggi sono un elemento culturale suggestivo da ammirare in tutta la loro bellezza. Sono portate a spalla e sono in tutto 11, ciascuna in rappresentanza di uno specifico ordine professionale o gruppo. In particolare, le candelore di Sant’Agata sono (nell’ordine): il piccolo cero voluto da Monsignor Ventimiglia, la candelora degli abitanti di San Giuseppe La Rena (detta dei “Rinoti”), quella dei giardinieri e dei fiorai, quella dei pescivendoli, quella dei fruttivendoli, quella dei macellai, quella dei pastai, quella dei pizzicagnoli, quella dei bettolieri, quella dei panettieri (la più grande e pesante, detta “Mamma”) e, infine, quella del Circolo Cittadino di Sant’Agata (la più piccola e più recente).
Tra i proverbi e le frasi legate alla Festa della Candelora 2024 due sono sicuramente i più conosciuti dai siciliani:
A la Cannilora, ogni gaddina veni a ova
Nel giorno della Candelora gni gallina inizia a fare le uova.
Ppà Cannalora a mmirnata ie fora ma se fora un iè, n’atri quaranta jorna cci n’è
Nel giorno della Candelora l’inverno se ne va, ma se non se n’è andato ci sarà per altri quaranta giorni. In buona sostanza: se il tempo nel giorno della Candelora è buono, allora l’inverno sta per finire. In caso di pioggia e vento, ci saranno altri 40 giorni di inverno con un marzo freddo e piovoso.