“Non ci saranno sanzioni da parte degli Usa per la Lukoil: stamane è arrivata la comunicazione da parte dell’autorità americana Olaf con la garanzia che tutte le operazioni finanziate in questo periodo ponte non saranno sottoponibili a provvedimenti sanzionatori”: è l’annuncio del ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso, stamane a Catania ospite della Festa regionale del Tricolore di Fratelli d’Italia.
“E’ una notizia senza precedenti che dimostra la forte credibilità del nostro governo e della premier Giorgia Meloni e testimonia la capacità di agire in modo concreto e con tempi celeri. Col decreto legge di giovedì scorso – ha evidenziato Urso – assumiamo l’amministrazione temporanea dell’impresa così da evitare la chiusura dei cancelli, che era prevista lunedì 5 dicembre, al contrario continuerà l’attività produttiva. Si tratta di un sito strategico per l’approvvigionamento energetico del nostro Paese con oltre il 20% dei prodotti raffinati, una quota decisiva cui non possiamo rinunciare”.
Infatti, la raffineria del polo petrolchimico siciliano di Priolo – prosegue il Ministro Urso – lavorava grazie al petrolio russo ma con l’alt da parte della Russia sarebbe stata costretta allo stop con problemi importanti sul lavoro: “Abbiamo salvato il futuro di 10mila lavoratori e famiglie tra diretto e indotto – ha concluso il ministro – e ci tengo a precisare che quando siamo arrivati al governo, il dossier Lukoil, come altre questioni, era chiuso in un cassetto e nessuno se ne era occupato da maggio scorso”.
“Domani incontrerò il Presidente della Regione siciliana Renato Schifani, ci siamo sentiti praticamente ogni giorno e non solo sul dossier Lukoil. Domani parleremo di altre questioni. Il dossier Lukoil è un esempio del nostro impegno sulla politica industriale, e sulla politica in Sicilia e nel Mezzogiorno”. Lo ha detto il ministro Adolfo Urso parlando a margine dell’evento a Catania.
“Ci sono altri dossier che riguardano, ad esempio, la crescita dell’Etna Valley – aggiunge Urso -, che deve diventare un polo europeo su quella che sarà l’economia del futuro – dice – Affronteremo anche il nodo Termini Imerese o altre questioni che si trascinano da anni”.