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Finanziaria, l’allarme degli ambientalisti: tagli del 50% per le aree protette

“La dotazione prevista nella Finanziaria siciliana – che si discute oggi all’Ars – al momento sarebbe sufficiente solo fino alla metà del mese di giugno”. Le associazioni ambientaliste non ci stanno e scendono in campo contro la finanziaria all’esame dell’Ars e i tagli previsti per le aree naturali protette.

Per quanto riguarda le riserve naturali affidate in gestione alle associazioni ambientaliste (Cai, Gre, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Rangers d’Italia-Sezione Sicilia e Wwf) e all’Università di Catania, evidenziano, “a fronte di un fabbisogno annuo di 3,9 mln di euro, sul capitolo 443302 sono attualmente previsti solo 3,3 mln (con un taglio netto del 16%) e un ulteriore congelamento di 1,45 mln di euro in attesa di trasferimenti dello Stato legati alla definizione di uno specifico accordo con la Regione”.

Con queste previsioni sarebbe sufficiente solo fino a giugno

Tagli che metterebbero a serio rischio la tutela di queste aree proprio nel periodo più a rischio per incendi, dolo e vandalismo. “Se la finanziaria passasse con queste previsioni – dicono, infatti – , si avrebbe nell’immediato un taglio del 50% con una dotazione finanziaria sufficiente solo sino alla metà del mese di giugno, data oltre la quale le attività inevitabilmente si interromperebbero con il rischio concreto anche di licenziamento del personale – sottolineano -. Tutto questo coinvolgendo importanti riserve naturali come Torre Salsa, Isola di Lampedusa, Saline di Trapani, Monte Pellegrino, Saline di Priolo, Grotta di Entella, Valle dell’Imera, Grotta dei Puntali. In piena stagione estiva e con la massima presenza di turisti”.

Da qui l’appello all’Ars e all’assessore regionale al Territorio “affinché questa prospettiva drastica venga scongiurata, garantendo le risorse necessarie al funzionamento delle aree naturali protette”. Le associazioni richiedono anche l’approvazione, al più presto, del ddl sul gestore unico ‘Sicilia Natura’ già esitato dalla Commissione Ambiente e che costituisce un buon punto di partenza per il riordino della governance dell’intero sistema”.