Pezzi di Pizzo

Fine della Sicilia Autonoma

Pochi giorni fa abbiamo bocciato la possibilità di votare per le Province siciliane. Abbiamo tenuto commissariate le Province siciliane per 11 anni. In questi anni le scuole si sono deteriorate oltre misura, le strade già malmesse ora sono diroccate, acque e rifiuti sono stati lasciati a se stessi, la promozione delle aree vaste è scomparsa. Tutto questo perché? Perché avevamo deciso di non seguire le indicazioni della legge Del Rio, e non andare alle elezioni di secondo livello.

La Sicilia, in forza della sua autonomia legislativa grazie allo Statuto speciale del 1947, voleva continuare ad affermare il primato della politica, e la sua caratteristica di essere mondo a parte rispetto all’Italia. Poi ci sono le ragioni di costruzione del consenso. I consiglieri provinciali erano fondamentali per tenere insieme territori, spesso distanti dal centro di gravità di partiti e soggetti politici, soprattutto i deputati regionali. Erano i marescialli del territorio, che si affilavano al potente deputato di turno e potevano sostenerne l’ascesa politica. Diventare consigliere o assessore provinciale, o addirittura Presidente di Provincia era il premio per il servizio svolto per il partito o il soggetto politico. Senza premi come si fa a motivare le truppe che devono cercare il consenso? Inoltre un consigliere comunale, magari molto votato se accontentato in ambito provinciale si può togliere dalla testa di insidiare il deputato regionale di riferimento.

Oggi se si decide che si va alle elezioni di secondo livello, come sono andate le altre aree vaste italiane, avremmo dimostrato di avere sbagliato tutto in questi 11 anni di commissariamento. E soprattutto abbiamo dimostrato che non siamo più in grado di sostenere la nostra Autonomia. La quale non è un diritto divino, era stata una conquista del dopoguerra, ma non siamo riuscita meritarcela.

Così è se vi pare.