PALERMO – Da una parte le attrezzature, dall’altra il capitale umano. È il momento di preparare al meglio il personale volontario che andrà a collaborare con la Protezione civile durate la campagna antincendio estiva.
La Regione ha organizzato un corso di 40 ore per “addetti al minuto spegnimento di focolari da vegetazione, boschivi e di interfaccia e avvistamento incendi boschivi rivolto ai volontari di protezione civile”.
I corsi si svolgeranno nelle province di Agrigento, Messina, Palermo e Trapani, per una spesa totale di quasi 82 mila euro. Secondo i principi di efficienza ed economicità, è stata effettuata una estensione contrattuale dell’affidamento diretto alla Quater srl di Roma per un costo per singolo corso di circa 14 mila euro.
Oltre ai corsi già previsti, sono state preventivate anche 2 sessioni suppletive, per poter costituire 2 ulteriori classi da 30 partecipanti ciascuna per le province di Palermo e Siracusa. Sono, infatti, tantissime le richieste pervenute dai diversi punti dell’Isola: 51 da Agrigento, 28 da Caltanissetta, 100 da Catania.
Ancora, 40 da Enna, 33 da Messina, 178 da Palermo. In ultimo, 49 da Ragusa, 98 da Siracusa e 70 da Trapani, per un totale di 647 volontari da formare per costituire ulteriori contingenti di volontari da abilitare a supporto e in affiancamento ai vigili del fuoco e al Corpo forestale, per poter affrontare la prossima campagna antincendio ed aumentare la resilienza del territorio.
Uno sforzo, per cercare di evitare in ogni modo lo scempio che si è verificato lo scorso anno, quando sono andati a fuoco 57 mila ettari di territorio siciliano. Un dato reso noto dal corpo forestale della Regione Siciliana ed elaborato dall’Arpa Sicilia, che racconta la tragedia vissuta dall’intera comunità per il dilagare delle fiamme.
Situazione che è stata fonte di grande allarme, in considerazione che la superficie bruciata è più del doppio rispetto a tutte le altre regioni italiane messe insieme.
A soffrire di più è la provincia di Palermo, che da sola rappresenta circa un terzo del totale nazionale delle superfici forestali percorse da incendio pari a 3.174 ettari, poi Messina con 1.066 ettari e Siracusa con 995 ettari. Ancora, Enna con 511 ettari, Trapani con 461 ettari, Catania con 400, Caltanissetta con 336 e Agrigento con 229 ettari.
Altro elemento da non sottovalutare, il numero degli incendi, che negli anni è cresciuto: dal 2021 al 2023 è aumentato passando da 941 a 1.161. L’allarme è stato tale che il rafforzamento delle misure antincendio è stato argomento della legge di stabilità 2024-2026.
Una necessità imprescindibile, visti tutti i gravissimi danni riportati dall’ambiente isolano in questi anni, in cui il cambiamento climatico ha fatto da spalla ai tanti criminali che hanno dato l’innesco per incendi che hanno distrutto ettari ed ettari di bosco.
Per attuare quanto deciso nella norma, è stata pubblicata dal dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e territoriale la circolare esplicativa. La legge, infatti, ha apportato rilevanti novità in materia, prevedendo specifiche misure volte alla prevenzione degli incendi del patrimonio boschivo e delle aree protette.
Tra queste, in attesa della riforma organica del settore forestale, il Dipartimento regionale ha la possibilità di intraprendere azioni, entro i limiti delle disponibilità di risorse umane e strumentali, che permettano di mettere in sicurezza i siti non sottoposti ad azioni di pulizia da parte dei proprietari privati.