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Fondi Ue per l’ambiente, ad Acireale il progetto degli studenti “torrentoni”

ACIREALE – Sviluppare la cittadinanza attiva, con le varie competenze civiche, fa parte degli obiettivi strategici per la cooperazione europea nell’istruzione e nella formazione di Green Deal per uno sviluppo basato sui principi della sostenibilità e dell’economia, dove un ruolo importante è dato dalla Digital Transformation e dalle imprese che dovranno pensare ad investimenti nel pieno rispetto del clima e dell’ambiente.

Su questa linea, nell’ambito dall’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro, un gruppo di studenti delle classi IV A e IV D del liceo scientifico Archimede di Acireale ha maturato il progetto sull’utilizzo dei fondi strutturali europei in materia di tutela ambientale. Gli studenti, autodefinitosi torrentoni – termine coniato dalla crasi delle parole torrente, terroni e polentoni per sdoganare vecchi dissapori tra nord e sud d’Italia – hanno posto l’attenzione sugli investimenti di mitigazione del rischio idrogeologico del torrente Lavinaio-Platani, che per un lungo tratto del suo percorso scorre ad Acireale, e sui motivi per i quali non è ancora avvenuta la completa realizzazione del progetto, stimata entro l’anno.

Il corso d’acqua, passato alla cronaca per la morte di tre persone durante le esondazioni da nubifragio tra il 1993 e il 1998, è stato al centro dei lavori degli studenti che hanno chiesto direttamente agli addetti ai lavori costo del progetto, notizie su tempi di realizzazione, pagamenti e deciso di effettuare un monitoraggio civico. Oltre alle vasche di laminazione, già realizzate per contenere il flusso delle acque, occorrono una serie di manutenzioni programmate e la costruzione di un sistema di misurazione del livello idrometrico; strumento già adottato dal confinante comune di Aci Catena, anch’esso interessato negli anni dall’esondazione del corso d’acqua.

Il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, ha sollecitato il team dei giovani a “collaborare, trovare una loro identità e sentirsi membri di un’Europa che guarda sempre più ad una politica di coesione e di sostenibilità, non per far crescere la ricchezza di un Paese, ma per creare il giusto equilibrio di democraticità, che non metta a rischio i sistemi sociali”.

La dottoressa Ferrantelli, coordinatrice del progetto proietta i giovani in “un mondo del lavoro che terrà conto dei finanziamenti della Green Deal, già previsti nel bilancio di programmazione 2021-2027 dall’Unione Europea. Futuro che – aggiunge – vedrà l’impiego di tecnologie pulite, trasporti più intelligenti, migliore qualità degli alimenti e definizioni di standard globali sul tema dell’impatto ambientale”.