Lavoro

Formazione, si chiude con il passato: soldi a quasi 4.400 lavoratori

PALERMO – “Appena” 8 anni dopo, è stata finalmente predisposta la liquidazione della quota spettante alla Regione del sostegno al reddito dovuto ai lavoratori della formazione professionale per l’anno 2012. Quasi 4 milioni di euro, a carico del Fondo di Garanzia, per 4.273 dipendenti degli enti di formazione. Ancora, è prevista la spesa di 45 mila euro per 61 dipendenti degli enti regionali di formazione, e quasi 44 mila per 50 eredi di dipendenti ormai deceduti.

Un capitolo che finalmente si chiude, dopo l’ultimo pagamento di una quota del debito a carico della Regione, risalente al dicembre 2019. Dopo diversi anni, infatti, è stato deciso dalla magistratura che i debiti relativi al Fondo di Garanzia non potevano essere dimenticati, e che questo andava rimpinguato per recuperare i pagamenti lasciati indietro per gli anni 2012, 2014 e 2015.

Pagamenti di cifre non elevate, ma che in questo momento di emergenza possono essere utili. In quegli anni diversi lavoratori hanno potuto avere accesso ad ammortizzatori sociali, e la Regione avrebbe dovuto integrare con la quota del 20% tali somme, ma in molti casi non è stato fatto o almeno non è stato fatto per intero.

Ultima cifra messa a disposizione, 15 milioni di euro, e diversi decreti emessi con i mandati di pagamento a favore dei singoli lavoratori, divisi per ente di appartenenza, per un totale di circa 2 mila individui.

Per velocizzare le operazioni, all’inizio del 2019 è stato istituito allo scopo l’Ufficio Speciale per la chiusura e liquidazione degli interventi a valere sul piano dell’offerta formativa, anni 1987-2011, e sull’obbligo di istruzione e formazione, anni 2008-2013 con sportello temporaneo e incarico triennale.

Nello stesso periodo, l’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale ha chiesto l’assegnazione all’Ufficio speciale dei capitoli di spesa relativi al Prof, il vecchio piano dell’offerta formativa, del capitolo relativo al Fondo di Garanzia e dei capitoli per gli impegni assunti negli esercizi finanziari dal 2008 al 2013, in modo di poter passare all’atto pratico e cominciare a distribuire i fondi agli aventi diritto. Perché non basta emettere i decreti, più importante è avere i soldi a disposizione per poter agire e dare ai lavoratori quanto dovuto.

Il Fondo di Garanzia è un istituto previsto dalla legge regionale a supporto integrativo della cassa integrazione che è stata applicata dalla Legge nazionale fino al 31 dicembre 2015. In particolare, la legge regionale del 7 giugno 2011, n. 10, prevede che gli interventi a carico del Fondo sono disposti “in favore dei dipendenti degli enti di formazione professionale con contratto a tempo indeterminato, nonché del personale impegnato nei servizi di orientamento, dell’obbligo di istruzione e formazione e degli sportelli multifunzionali”.

Le erogazioni disposte raggiungono l’aliquota massima erogabile del 20% in relazione a quanto pagato dagli interventi di sostegno al reddito disposti dall’Inps a titolo di Cigd (cassa integrazione in deroga) nei confronti dei beneficiari.

Il decreto di questi giorni riguarda in particolare l’anno 2012, per il quale i beneficiari dell’intervento hanno ricevuto una somma integrativa inferiore a quella prevista, pari al 7,59% di integrazione rispetto al massimo concedibile del 20%, erogata nel 2013.

Lo scorso dicembre, poco prima delle festività natalizie, sempre dal fondo di garanzia erano stati emessi pagamenti ai lavoratori che hanno usufruito degli ammortizzatori sociali nell’anno 2015.