Lavoro

Formazione in Sicilia, ecco l’obiettivo ambizioso della Regione

PALERMO – In fase di partenza la seconda annualità del ciclo triennale 2023-2026 dell’Iefp, il sistema di istruzione e formazione professionale siciliano. In questi giorni si sono chiusi i termini di presentazione dei percorsi al sistema informatico.

Per quanto riguarda l’elenco allievi, inseriti i verbali di scrutinio attestanti i requisiti di ogni allievo e copia di nulla osta relativo all’allievo proveniente da altro ente. Per i corsi sono previste classi con una composizione massimo di 27 allievi per ciascuna annualità, e un numero minimo di 22 discenti per il primo anno, ridotto a 20 se in questo numero sono compresi alunni con disabilità o attivati in aree particolarmente disagiate a livello territoriale, come le comunità montane o piccole isole.

Ancora, si fa eccezione nelle aree non servite da soggetti accreditati all’erogazione dei percorsi Iefp. Il numero non potrà essere inferiore a 20 allievi nelle classi di secondo e terzo anno. L’avvio delle attività dovrebbe coincidere con l’inizio dell’anno scolastico.

L’importo massimo finanziabile per ciascun percorso è di 84 mila euro, con un monte ore complessivo di 1.089 ore per i primi anni e di 1.056 ore per i secondi e terzi anni. Le spese del personale dovranno essere mantenute in una percentuale massima pari al 60% dell’importo finanziabile.

A chi si rivolgono i corsi Iepf

I percorsi Iefp si rivolgono ai giovani allievi in età di diritto-dovere di istruzione (14-15 anni), che scelgono il sistema regionale di istruzione e formazione professionale per conseguire un titolo di qualifica professionale riconosciuto e in grado di aumentare le proprie opportunità occupazionali, agendo in via preventiva al contrasto della dispersione e dell’abbandono scolastico e formativo, nonché alla povertà educativa aggravati dall’emergenza pandemica Covid-19.

I percorsi Iefp realizzati dai Cpia (Centro provinciale di istruzione per gli adulti) saranno invece destinati a quegli adulti, anche lavoratori, che vorranno conseguire una qualifica professionale utile all’inserimento o al reinserimento nel mondo lavoro.

Negli ultimi anni, attraverso la formulazione dei bandi, la Regione ha cercato di indirizzare il catalogo formativo verso settori che vadano a rispondere alla domanda di competenze che viene dal mercato. Il disallineamento di competenze fra la domanda e l’offerta formativa, infatti, non permette di coprire tutte le possibilità offerte dal mondo del lavoro siciliano, che necessita di figure preparate e pronte ad assumere il proprio ruolo all’interno delle imprese.

Scostamento fra domanda e offerta formativa

Lo scostamento fra domanda e offerta formativa è stato rilevato dall’indagine Unioncamere dei fabbisogni a medio termine in Italia 2022/2026 – “Scenari per l’orientamento e la progettazione della formazione”. Secondo questo studio mancano alcune figure chiave richieste dal mercato, una carenza particolarmente evidente nel settore servizi che rischia di acuirsi nei prossimi anni nei settori connessi al manifatturiero e alle costruzioni.

Mercato del lavoro richiede delle figure specifiche

L’evoluzione del mercato del lavoro richiede delle figure specifiche, e la formazione professionale vuole diventare più aderente alle richieste del tessuto imprenditoriale. Almeno questo è stato detto sino a oggi dal Governo regionale, dall’assessore alla Formazione in primis, Mimmo Turano. Lo stesso assessore non ha mai nascosto che esiste un effettivo discostamento tra alcune figure richieste dal mercato del lavoro e l’offerta proposta dagli enti. Ha parlato di circa il 40% di figure mancanti.