Lotta all’abbandono scolastico, il piano della Regione - QdS

Lotta all’abbandono scolastico, il piano della Regione

redazione

Lotta all’abbandono scolastico, il piano della Regione

Simone Olivelli  |
sabato 30 Marzo 2024

La Giunta ha accolto la proposta dell’assessore Turano di attingere alle risorse europee del Po Fesr 2021-2027. Verranno finanziati i contributi da destinare agli istituti scolastici. Il prossimo step la pubblicazione dell’avviso

PALERMO – Rendere le scuole luoghi più accoglienti, capaci di offrire servizi migliori, in modo da renderli anche più desiderabili da chi tende a frequentarli poco e, infine, ad abbandonarli. È questo l’obiettivo che la Regione punta a raggiungere rinnovando il proprio impegno nel progetto “Potenziamento e miglioramenti degli ambienti scolastici e formativi e sostegno all’innovazione didattica”. Per riuscirci, la giunta Schifani nei giorni scorsi ha accolto la proposta dell’assessore regionale all’Istruzione Mimmo Turano di attingere dalle risorse europee Po Fesr 2021-2027 per finanziare i contributi destinati a istituti scolastici e enti proprietari. In ballo, così come fatto nel corso della scorsa programmazione, ci saranno interventi di diverso tipo sia dal punto di vista dell’esecuzione dei lavori che di allestimento di spazi destinati a ospitare servizi – come le mense – che al momento non sono presenti.

In Sicilia il 21,2% dei residenti tra 18 e 24 anni ha lasciato la scuola prima del tempo

“Va ribadito e confermato – si legge in una relazione del dirigente dell’Ufficio speciale per l’edilizia scolastica e l’universitaria Michele Lacagnina – come una della cause principali di freno alla crescita della regione vada individuata nel fenomeno di abbandono degli studi da parte degli alunni, particolarmente sentito in Sicilia, dove assume connotazioni endemiche e territorialmente diffuse, sia nella aree interne che nel territorio metropolitano”. Dai dati forniti dall’assessorato emerge che “in Sicilia il 21,2 per cento dei residenti tra 18 e 24 anni ha lasciato la scuola prima del tempo: quasi 10 punti più della media nazionale. L’indice di dispersione scolastica globale pur risultando in lieve calo negli ultimi anni, grazie all’efficacia delle numerose azioni di contrasto alla dispersione scolastica poste in essere dalle istituzioni scolastiche, anche in collaborazione con Enti del Terzo Settore e altre istituzioni coinvolte – prosegue la relazione – rimane tuttavia preoccupante”.

A occuparsi del fenomeno della dispersione scolastica, con una relazione che ha fotografato la gravità del problema in molte parti della Sicilia, nel corso della scorsa legislatura era stata anche la commissione regionale Antimafia guidata da Claudio Fava. “La capacità di attrazione delle istituzioni scolastiche discende principalmente dalla possibilità di fornire ai ragazzi che frequentano i diversi cicli di studio, occasioni di permanenza nell’ambiente scolastico in luoghi di aggregazione didattica, sportiva, ludica”, si legge nella relazione firmata da Lacagnina.

Una volta ricevuto il benestare del governo Schifani, l’assessorato procederà alla pubblicazione di un avviso rivolto alle istituzioni. L’ultima iniziativa aveva registrato l’adesione di oltre duecento istituti scolastici. La somma che verrà stanziata ammonterà a 30 milioni di euro e prevedrà la possibilità di ottenere finanziamenti fino a un massimo di 350mila euro. Stando alla delibera votata dalla giunta regionale, le risorse saranno ripartite in modo tale da prevedere dieci milioni di euro per la costituzione o riqualificazione delle mense, mentre la stessa cifra sarà destinata alla realizzazione di palestre o spazi esterni dove svolgere attività sportive.

Saranno, invece, cinque i milioni che saranno a disposizione per riqualificare o costruire auditorium. Infine, il programma prevede tre milioni per biblioteche o sale per attività comuni e due milioni per la creazioni di laboratori. “Condizione indispensabile per la presentazione dell’istanza di finanziamento del progetto è l’avere effettuato la verifica di vulnerabilità sismica del plesso interessato dall’intervento”, fa sapere la Regione.

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