“Fosse accaduto qualcosa in questi mesi, ovvero da quando è patrimonio della Regione, anche un piccolo cedimento, lei, giustamente, mi avrebbe telefonato per chiedere conto e ragione”. Risponde così Antonino De Marco, soprintendente ai beni culturali della provincia di Ragusa, quando gli si chiede come mai per intervenire nella fornace Penna – l’ex stabilimento di laterizi realizzato a inizio Novecento, in contrada Pisciotto, a Scicli, dallo scorso anno diventato un bene pubblico – si sia scelta la via dell’affidamento diretto in somma urgenza per l’esecuzione di interventi di messa in sicurezza.
Il provvedimento è stato preso ieri mattina e vale quasi 440mila euro. L’impresa incaricata di allestire il cantiere ha sede a Modica.
Realizzata dai baroni Penna di PortoSalvo, la fornace rappresenta uno dei siti di archeologia industriale più noti della Sicilia sud-orientale. A poca distanza dal mare, i resti dell’antico stabilimento spiccano e in passato hanno attirato anche l’attenzione degli scenografi che l’hanno individuata location per riprese cinematografiche. Per quanto di proprietà privata, la fornace, che smise di funzionare a metà anni Venti in seguito a un incendio che la distrusse in parte e che alcuni addebitarono all’opera dei socialisti, è sempre stata percepita come un luogo di interesse pubblico.
Il passaggio al patrimonio della Regione è stato ratificato lo scorso luglio. “Partiremo dalla messa in sicurezza del forno Hoffman ma è tutto il sito che necessita interventi. Abbiamo effettuato delle riprese dall’alto con un drone, ma soltanto riuscendo a entrare all’interno potremo capire man mano di cosa ci sarà bisogno – continua il soprintendente De Marco –. Per ora si tratta di opere fondamentali, che magari all’occhio non esperto potranno sembrare invisibili ma che invece daranno solidità alla fornace, poi valuteremo come e cos’altro fare”.
A eseguire la messa in sicurezza sarà l’impresa sarà la Agosta Costruzioni. Di proprietà di Giuseppe e Andrea Agosta, l’impresa è stata selezionata dalla Regione nell’ambito di una somma urgenza. Il codice degli appalti consente, fino a un importo di mezzo milione di euro, di individuare una ditta a cui assegnare un lavoro necessario a scongiurare un imminente pericolo. “In circostanze di somma urgenza che non consentono alcun indugio, al verificarsi di eventi di danno o di pericolo imprevisti o imprevedibili idonei a determinare un concreto pregiudizio alla pubblica e privata incolumità, ovvero nella ragionevole previsione dell’imminente verificarsi degli stessi – si legge all’articolo 140 del codice degli appalti – chi fra il Rup o altro tecnico dell’amministrazione competente si reca prima sul luogo può disporre la immediata esecuzione dei lavori entro il limite di 500mila euro o di quanto indispensabile per rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica e privata incolumità”.
Nel caso della fornace, per quanto in passato siano stati segnalati dei piccoli episodi, negli ultimi mesi non è avvenuto alcun evento particolare che ne abbia improvvisamente peggiorato la staticità.
La Regione, tuttavia, ha deciso di operare con la massima tempestività. “Per anni, ogni dicembre, si diffondeva la bufala di improvvisi crolli alla fornace Penna, tuttavia il sito è in condizioni di certo critiche e intervenire tempestivamente era doveroso. Se qualcosa fosse accaduto in queste settimane, sarebbero arrivate le critiche nei confronti della Soprintendenza e della stessa Regione”, sottolinea De Marco.
Il soprintende poi guarda al futuro: “Al momento non c’è un progetto definito che individua la destinazione dell’immobile, per adesso bisogna metterlo in sicurezza e poi pian piano capire come poterlo rendere fruibile al pubblico”.