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Francesco Foti confermato segretario Fiom Cgil Palermo: “Ora investimenti e politiche sul lavoro”

Francesco Foti è stato confermato come segretario generale della Fiom Cgil Palermo dopo l’elezione all’unanimità (con un astenuto) avvenuta oggi a conclusione dell’VIII congresso della categoria dei metalmeccanici che si è svolto all’Hotel Ibis Style President di via Francesco Crispi.

Sono intervenuti il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Fiom Cgil Sicilia Roberto Mastrosimone e Rosita Galdiero, della Fiom Cgil nazionale. All’apertura del congresso c’è stato anche un minuto di silenzio per Angelo Salamone, l’operaio dell’indotto Fincantieri che risulta l’ennesima vittima sul lavoro in Sicilia di questo tragico 2022.

Francesco Foti confermato segretario Fiom Cgil Palermo

Il segretario generale Foti ha presentato la sua relazione sullo stato del settore a Palermo e provincia e presentando le richieste del sindacato. “Dopo anni di desertificazione industriale e di fuga dei grandi gruppi, chiediamo investimenti e politiche industriali che attirino nuovi investitori e allo Stato centrale chiediamo di rilanciare le attività in cui è presente, come Fincantieri e Leonardo”, ha detto il segretario generale Fiom Cgil Palermo.

“Servono infrastrutture, strade percorribili e autostrade veloci, le aziende non possono più aspettare. E politiche per il lavoro, che la Regione deve mettere in campo, prendendo a esempio il lavoro fatto dal presidente dell’Autorità del mare per la Sicilia occidentale Monti per i porti, come a Termini Imerese, con investimenti sulle infrastrutture che consentano alle imprese di fare base a Palermo e di essere competitive”.

Foti si è espresso anche sul caso della chiusura di Blutec, una questione che va avanti da ben 10 anni. “Nessun Governo regionale e nazionale in questi anni è riuscito a ridare slancio al sito di Termini Imerese con nuovi insediamenti. La nostra realtà è stata l’unica, rispetto al resto d’Italia, in cui si è registrata la chiusura dell’Ansaldo Breda. I lavoratori sono stati ricollocati chi in Rfi e chi in Leonardo. Ma non c’è più la fabbrica che costruiva le carrozze per i treni e non c’è più il lavoro metalmeccanico. Tutto questo è assurdo in una Sicilia in cui la rete ferroviaria è ancora all’anno zero e avrebbe bisogno di espandersi. Non esiste più una fabbrica attiva nel settore, dove la scomparsa di due eccellenze come la Ansaldo e la Keller”.

Fonte foto: Facebook – Cgil Palermo