Ambiente

Frane, alluvioni ed erosioni, in Sicilia sale l’attenzione: ecco i prossimi passi

L’accordo di collaborazione scientifica tra l’Autorità di bacino e l’università di Palermo proseguirà fino a giugno prossimo, e verte sulla costruzione di una mappa che vada a definire il territorio siciliano in base alla possibilità che si verifichino frane, in relazione ai bacini idrici e alla presenza di corsi d’acqua. Non si tratta della prima proroga. Se l’accordo iniziale prevedeva come termine il 9 agosto dello scorso anno, si è deciso prima di proseguire fino al 19 ottobre, quindi fino al 9 febbraio e adesso fino al 9 giugno prossimo. La collaborazione, nello specifico, è finalizzata alla “Ricerca e studio per l’individuazione delle aree di propensione al dissesto geomorfologico – Valutazione della suscettibilità da frana (Sufra) in Sicilia”, per una spesa totale di 250 mila euro, e prevede il lavoro congiunto dell’Autorità di bacino regionale e del dipartimento di scienze della terra e del mare (Distem) dell’ateneo palermitano.

I motivi della proroga

La proroga è necessaria ed è stata approvata dagli uffici regionali preposti per poter svolgere ulteriori missioni per sopralluoghi di verifica delle carte prodotte, e per la strutturazione e messa a punto dell’archivio informatizzato dei fenomeni censiti nello studio effettuato. I due enti, insieme, a partire dal 2021, hanno portato avanti lo studio per il monitoraggio idromorfologico e la valutazione del potenziale ecologico dei corpi idrici fluviali soggetti a pressioni morfologiche. Il Distem, dalla sua, ha le competenze e le apparecchiature necessarie per lo svolgimento delle indagini e ricerche necessarie per la realizzazione dell’analisi idromorfologica e di procedure di valutazione della qualità morfologica dei corsi d’acqua siciliani, avendo già condotto nel passato diverse attività di ricerca analoghe per alcuni corpi idrici siciliani. Senza dimenticare, poi che l’ente universitario ha tra i suoi scopi istituzionali di terza missione proprio quello di sviluppare attività di ricerca in stretta connessione con la domanda di sviluppo metodologico e di capacità gestionale espressa dagli attori pubblici e privati che insistono sul territorio siciliano.

Cosa farà l’Autorità di bacino

Dall’altra parte, l’Autorità di bacino si è impegnata a cofinanziare le attività e a mettere a disposizione le risorse necessarie, occupandosi di organizzare i necessari incontri per consentire la discussione e gli approfondimenti sulla materia. Ancora, ha messo a disposizione la documentazione già esistente sui bacini idrici oggetto di studio, e la strumentazione in proprio possesso. I risultati raggiunti, e i dati raccolti, diventeranno oggetto di pubblicazioni scientifiche e contributi a congressi, tesi di laurea e tirocini formativi. La suscettibilità da frana è la probabilità che una frana avvenga in un territorio, sulla base delle condizioni locali. È una misura del grado in cui un territorio potrà essere interessato da frane, ossia una stima di “dove” le frane potranno accadere.

I primi passi

Le mappe di suscettibilità da frana sono il primo passo per la creazione di un tracciato definito in base alla pericolosità e al rischio da frana, e possono essere strumenti utili alla pianificazione e per la gestione territoriale, utili anche per la creazione di sistemi d’allerta che vadano a salvaguardare la popolazione. Il progetto Sufra mira dunque a realizzare una cartografia a varia scala della suscettibilità, articolata secondo i tre livelli: Sufra100 (scala 1:100,000), Sufra50 (scala 1:50,000) e Sufra25/10 (scala 1:25,000 o 1:10,000).