Una operazione verità, che non nasconde ritardi e problemi. Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno stamattina all’Ars ha illustrato i dati relativi al primo semestre della sua presidenza. “Oggi abbiamo semplicemente raccontato la verità, – dice infatti – dando i dati, reali, rispetto al numero delle sedute dell’aula, le ore trascorse, il lavoro svolto in Commissione e il numero di disegni di legge esitati. La risposta è nel volere continuare a lavorare. Sono stati elencati dei dati assolutamente positivi di questa Presidenza, altri dati negativi, ma noi con spirito di autocritica cercheremo di lavorare per migliorare sempre di più il lavoro”.
Dati che in qualche caso non sono molto lusinghieri. È il caso, ad esempio, del numero di leggi approvate in questo semestre: solo sei, a fronte delle 9 della scorsa legislatura. E per la maggior parte si tratta dei docuimenti finanziari. “Non sono grandissime le differenze tra il lavoro svolto nei primi sei mesi nella scorsa legislatura e quello svolto dalla mia Presidenza, – afferma però Galvagno – sicuramente c’è una diminuzione, dovuta al fatto che c’è stata una Legge Finanziaria corposa che ha soddisfatto tante esigenze. Ma siamo qui, non con l’idea di volere essere i primi della classe ma volere raccontare la verità sui primi sei mesi, ed eventualmente cogliere le criticità”.
Una finanziaria, però, che ha subìto una pesante impugnativa del Consiglio dei ministri. “Difficilmente per il futuro – assicura Galvagno – questa presidenza si assumerà il rischio di approvare norme che, con ogni probabilità, possono essere impugnate. Perché la vera criticità di questa legislatura è l’impugnativa. Sono stati 66 gli articoli impugnati su 143 articoli approvati – ricorda – mentre nella scorsa legislatura nei primi sei mesi furono impugnati 17 articoli su 132 approvati, siamo passati dal 13 per cento al 45 per cento di impugnativa”.
Galvagno non si nasconde, quando si fa riferimento all’apporto del Governo regionale: “Non voglio difendere l’aula o i parlamentari, – dice – ma l’aula può stare aperta anche 24 ore su 24. Ci vuole, però, della carne al fuoco da mettere. Ci auguriamo che sia da parte del Parlamento, e ci sono già 390 disegni di legge, e anche da parte del Governo che in maniera più celere possa sottoporre alla nostra attenzione disegni di legge che ritiene importanti. Con il Governo Schifani – prosegue – i rapporti sono ottimi. Aspettiamo, da parte loro, le priorità che vogliono portare avanti. Noi siamo stati disponibili. Abbiamo fatto una capigruppo per portare avanti delle iniziative parlamentari e sono state anche calendarizzate. Da parte del governo ci aspettiamo che possano mandarci quelle che ritengono le loro priorità, ma per ora i rapporti sono buoni”.
Resta un po’ sospesa, invece, la questione riguardante gli aumenti di stipendio dei deputati regionali, scattati con la rivalutazione Istat. Una polemica esplosa proprio nelle ore in cui veniva esaminata la Finanziaria: “Fino a quando non si troverà una sintesi credibile e non di facciata, perché illegittima o a rischio impugnativa, – ha detto Galvagno -continuerò, come sto facendo, a versare ogni mese la quota di adeguamento Istat della mia indennità ad associazioni di beneficenza. Dopo le elezioni di fine maggio, la vicenda degli adeguamenti Istat per i deputati sarà messa all’interno di un ragionamento che già si è fatto con maggioranza e opposizione”. Nei mesi scorsi con l’approvazione della Legge di stabilità, era passata anche la norma che prevede l’adeguamento delle indennità all’indice Istat: i deputati regionali sono così passati da una indennità di 11.100 euro e a 11.990 euro al mese, con un aumento secco di 890 euro. Il presidente dell’Ars ha versato quell’aumento ad associazione come la Comunità di Sant’Egidio, la Missione Speranza e Carità e la Croce Rossa.