Caltanissetta

Gela, dibattito aperto sul porto tra grandi progetti e perplessità

GELA (CL) – L’Amministrazione comunale ha deciso di accettare un regalo. In dono è arrivato un progetto, anzi l’idea di un progetto per un porto che ancora stenta a vedere la luce.

Il porto di Gela, nato un cinquantennio fa attende ancora una rifunzionalizzazione per lasciarsi alle spalle le tante problematiche che l’infrastruttura si porta dietro fin dall’inaugurazione. Alla fine degli anni Novanta c’era pronto un finanziamento miliardario, ma col tempo l’iter si perse nei meandri della burocrazia. Poi si cominciò a parlare del restyling offerto dall’Eni con le compensazioni, per una cifra di 5 milioni e 800 mila euro e da allora si attendono le autorizzazioni per avviare le caratterizzazioni delle sabbia finalizzate agli interventi propedeutici alla ristrutturazione. La Regione dovrebbe poi attivarsi per la realizzazione della grande darsena commerciale per cui l’impegno economico sarebbe molto più oneroso.

Adesso è arrivata questa nuova proposta e il progetto offerto da Sicindustria, che andrebbe a completare il lavoro. Solo che il porto nuovo non c’è e quello che c’è non è funzionale perché l’anomalia del braccio di ponente permette l’ingresso di grandi quantità di sabbia che impediscono l’attracco delle imbarcazioni e rende di fatto l’infrastruttura inutilizzabile.

Nonostante queste criticità il sindaco Lucio Greco e il presidente di Sicindustria Caltanissetta, Gianfranco Caccamo, al termine di un serrato confronto con i componenti del comitato del Porto, hanno firmato, il protocollo che dà il via al progetto del Marina di Gela. Il vertice ha avuto luogo in Comune alla presenza, tra gli altri, dei consiglieri Vincenzo Casciana, Virginia Farruggia e Gabriele Pellegrino.

Il progetto “Completamento, riqualificazione e funzionalizzazione del Porto del Marina di Gela” punta a migliorare la struttura portuale a oggi esistente, adeguandola con l’annessione di servizi a mare e a terra che non alterino gli equilibri rispetto al Piano regolatore portuale vigente e che valorizzino il lavoro degli operatori del settore.

Un’operazione da circa 35-40 milioni di euro che potrebbe essere realizzata con il supporto economico pubblico o tramite la creazione di una joint venture tra pubblico e privato che sostenga e promuova la realizzazione delle opere in tempi certi.

Perplessità sull’iniziativa sono però arrivate da parte Comitato per il porto e dal suo presidente Massimo Livoti. “L’accordo – ha affermato – avrebbe dovuto prevedere la gestione del porto da parte degli imprenditori che hanno offerto il progetto per un periodo di 33 anni. Nella bozza presentata, però, la clausola non c’è. È previsto un bando aperto a cui potranno partecipare gli stessi imprenditori”.

Critico anche la consigliera comunale Virginia Farruggia. “L’attore principale è la Regione – ha sottolineato – ma dov’era la Regione in quel tavolo. Se è la Regione che deve costruire il Porto, che senso ha un protocollo fra Comune e Sicindustria?”.