CALTANISSETTA – Scontro politico particolarmente acceso tra il sindaco di Gela, Lucio Greco, e la Società di regolamentazione dei rifiuti (Srr).
Tra i pomi della discordia c’è il problema della variazione della capienza della discarica di Timpazzo, che negli ultimi mesi è stato ampliato dalla Regione riducendo di conseguenza la capienza all’interno del sito e la possibilità della provincia di fruire più a lungo dello stesso per il conferimento dell’immondizia prodotta.
Nei giorni scorsi i rappresentanti del Movimento 5 stelle e del Partito democratico hanno duramente attaccato il sindaco di Gela sulla questione, ma Greco ha risposto per le rime. “Il peccato originale su Timpazzo – ha affermato – l’hanno fatto i vertici della Srr 4 e quelli della Impianti Srr. Chi ha mangiato il frutto proibito? L’ha fatto chi ha dato la disponibilità alla Regione. Il sito pubblico di Cozzo Vuturo, a Enna, non ha i problemi che oggi si pongono con Timpazzo, semplicemente perché non è stata data la disponibilità alla Regione. Io non sono mai stato informato della disponibilità che era già stata data a Palermo”.
Un’uscita che non è passata inosservata e che ha mandato su tutte le furie il presidente della Srr e sindaco di Butera, Filippo Balbo: “Greco dovrebbe dire che l’assemblea della Srr si è espressa su un deliberato dettato da lui stesso. La smetta di fare demagogia. Il sindaco di Gela era presente alle riunioni fatte con il Dipartimento regionale”.
Intanto, sul futuro della discarica di Timpazzo è intervenuto l’amministratore unico della Srr, Giovanna Picone, cercando di spiegare le attuali prospettive per il futuro del sito di conferimento. “Bisogna fare di necessità virtù – ha spiegato – massimizzando la resa per l’impegno e la disponibilità mostrata. È per questo che l’ampliamento della Vasca E è indispensabile per proteggere la vita utile della piattaforma e garantire il futuro occupazionale dei dipendenti, oltre che per mantenere le tariffe di conferimento dei Comuni soci. L’emergenza rifiuti nell’Isola non dovrebbe pesare sulle tasche dei cittadini, unici soggetti non responsabili della mancanza di pianificazione impiantistica regionale”.
Il sindaco di Gela, però, ha deciso di tirare dritto per la sua strada e ha scritto ai colleghi della Srr 4 chiedendo un ulteriore confronto volto a ristabilire la verità dei fatti sull’apertura della discarica agli altri territori, sostenendo che i conferimenti abbiano avuto origine “da precisi atti di volontà negoziale manifestati dall’organo di gestione della discarica”, di cui il presidente Balbo avrebbe “avuto reale contezza”, giustificando “la necessità di dover garantire l’apertura dei cancelli della discarica a tutti i Comuni siciliani privi di impianti, solo in ragione di un preciso e tassativo ordine superiore”.
Una questione ancora aperta, dunque, cui certamente seguiranno nuovi sviluppi. La speranza, per i cittadini, è che tutto ciò non si traduca nell’ennesima emergenza rifiuti o in un nuovo aumento dei costi per coprire il servizio.