GELA (CL) – In città continua a tenere banco l’emergenza sepolture. Polemiche, invettive, botta e risposta e alla fine quella promessa che sembrava poter risolvere, almeno per il momento, i problemi delle tante famiglie in attesa di poter dare un degno, ultimo saluto, ai loro cari. Ma l’accordo con le Confraternite per rendere disponibili 320 nuovi loculi, è saltato.
“A Gela – ha detto il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Sandra Bennici – non conviene nemmeno morire. Da circa 2.500 anni la civiltà assicura degna sepoltura a chi muore: è un atto dovuto che a Gela si trasforma in un diritto negato. Una città martoriata dove non trova pace nemmeno chi lascia la vita terrena. Al dolore e alla sofferenza del cittadino per aver subito una grave perdita, si aggiunge la rabbia di sapere che i propri cari sono stazionati a tempo imprecisato presso la casa mortuaria di Farello, perché non vi sono luoghi dove seppellirli”.
“A oggi – ha aggiunto la rappresentante dell’Aula – sono circa sessanta le salme a cui è stato negato l’ultimo saluto con una degna sepoltura, ove i cari possono recarsi in visita per una preghiera o per un semplice ricordo. Foscolo sosteneva che la tomba serve a custodire il ricordo dell’estinto, che un uomo non muore mai quando ce n’è un altro che lo ricorda attraverso i sepolcri. Il numero delle bare posteggiate in attesa di tumulazione è destinato ad aumentare se non si troverà una soluzione con immediatezza”.
L’Amministrazione comunale ha tentato varie strade: requisire i loculi; utilizzare quelli storici abbandonati, anche a costo di sacrificare la storia, ma alla fine ha optato per la scelta forse più ovvia: costruirne dei nuovi. Adesso sono iniziati i lavori per la realizzazione di 320 loculi a Farello con un incarico alla partecipata Ghelas. Secondo l’accordo, entro due mesi verranno consegnati e si prevede inoltre la realizzazione di altri 840 loculi entro un anno o poco più.
“Mi spiace – ha detto il sindaco Lucio Greco – di non avere trovato quella collaborazione che ho tanto auspicato. Dopo tante riunioni e una presa d’impegno ben precisa, le Confraternite ci hanno chiuso le porte e hanno fatto un passo indietro. Avevamo solo chiesto qualche mese ancora, mentre già lavoravamo per risolvere l’emergenza, non come un favore personale ma per dare una degna sepoltura alle salme in attesa”.
“In quanto sindaco – ha concluso il primo cittadino gelese – sono disposto ad assumermi tutte le responsabilità, ma la città deve sapere che le mancanze delle Amministrazioni precedenti in fatto di politiche cimiteriali venivano coperte dalla disponibilità delle Confraternite. Non accetto critiche da chi, come la consigliera Bennici, è stata assessore con la Giunta Crocetta, in maggioranza con la Giunta Fasulo e socia in affari con il potente ex direttore generale del Comune, Renato Mauro”.