GELA (CL) – Il dissesto finanziario del Comune, sembra un’eventualità sempre più probabile. L’Amministrazione comunale retta dal sindaco Lucio Greco si abbarbica a una flebile speranza di evitare il default, ma allo stesso tempo sottolinea come l’eventuale default sarebbe il risultato di decenni di gestione dell’Ente.
Intanto le voci che trapelano dal Palazzo di città continuano a essere contrastanti: da un lato le dichiarazioni ufficiali che avvalorano l’ipotesi di un Piano di riequilibrio ventennale che si sta tentando di mettere nero su bianco; dall’altro la presa d’atto che tale documento non sarebbe più una strada praticabile. Con il passare dei giorni, comunque, le speranze si fanno sempre più labili e durante uno degli ultimi Consigli comunali l’ipotesi default è tornata prepotentemente alla ribalta.
A confermarlo ci sono anche una serie di elementi: non ci sarebbero i tempi utili per presentare gli strumenti finanziari, i debiti del Comune accumulati fino al 2022 sono superiori ai 118 milioni di euro, manca l’adesione dei creditori alla proposta del Comune sul pagamento del debito con la decurtazione del 25%, requisito fondamentale per presentare un piano di riequilibrio. Il termine ultimo per presentare il Piano di riequilibrio è fissato al 29 ottobre e l’Amministrazione spera in un miracolo fino all’ultimo giorno, ma le certezze pian piano sembrano venire a mancare.
“Teniamo a precisare – hanno sottolineato dalla Giunta – che le procedure imposte dalla Corte dei Conti per l’attivazione di un possibile Piano di riequilibrio e le attività propedeutiche necessarie a evitare il dissesto finanziario sono state poste in essere con il massimo rigore. Nessuna consulenza è stata affidata a titolo oneroso: sono collaborazioni gratuite per le quali ringraziamo gli interessati per il lavoro svolto”.
“Oggi – hanno aggiunto dal Municipio – chiunque si fosse trovato in carica nulla avrebbe potuto fare se non seguire le procedure e rendersi conto, al termine dell’attività di ricognizione, dell’attuale situazione economica dell’Ente, tenuto conto che la massa debitoria è stata generata nel corso delle gestioni degli ultimi vent’anni e che questa Amministrazione l’ha solo ereditata: se n’è dovuto prendere atto con tutte le conseguenze che ne deriveranno”.
E intanto già si pensa alle elezioni e alla possibilità che i consiglieri non vogliano votare il default per evitare ripercussioni sul piano elettorale. Nel frattempo si attende anche una possibile relazione del sindaco Greco in Aula e si vocifera di possibili dimissioni entro aprile.
Insomma, un caos che i cittadini temono si possa ripercuotere sui servizi resi, a cominciare dalla refezione scolastica, che potrebbe saltare viste le condizioni economiche in cui versa il Comune. Per il segretario provinciale Filcams Cgil, Nuccio Corallo: “Da sempre questo servizio è stato maltrattato dalle Amministrazioni, non tenendo conto dell’importanza e del valore dell’educazione alimentare verso i bambini e del servizio a supporto alle famiglie e non per ultimo di oltre cinquanta lavoratrici e lavoratori che hanno prestato il loro servizio e che rischiano il lavoro”.