Caltanissetta

Gela, le strategie del Comune per salvare il pontile sbarcatoio

GELA (CL) – Un altro simbolo della città che si sgretola. È accaduto con una parte del pontile sbarcatoio, dove hanno effettuato subito un sopralluogo Capitaneria di porto e Amministrazione comunale. Si tratta di un nuovo crollo connesso alla struttura, visto che il primo è stato registrato lo scorso 7 gennaio. Da allora, però, poco o nulla si è mosso.

Il pontile è stato in passato oggetto di un intervento costato circa 400 mila euro per mettere in sicurezza e agganciare due diverse parti. Lavori che hanno consentito di riaprire il manufatto alle passeggiate, fino agli ultimi crolli che hanno nuovamente compromesso l’immagine di quelli che in molti vorrebbero addirittura vedere come un simbolo di Gela.

Il pontile sbarcatoio, infatti, rappresenta la prima costruzione in cemento armato realizzata in città ed è un’opera essenziale per la marineria locale. Il progetto fu ideato nel 1909, i lavori iniziarono nel 1911 – a cura della Francesco Saverio Rossi & C. con sede a Roma, che stipulò il contratto d’appalto con il Comune – e ultimati nel 1915 Dopo qualche anno si rese necessario il prolungamento di altri 150 metri per consentire l’attracco di bastimenti di maggiore tonnellaggio. Per una serie di lungaggini burocratiche, assenza di finanziamenti e per le difficoltà storiche che l’Italia attraversò in quegli anni, i lavori durarono a lungo e il pontile fu portato alla sua attuale lunghezza soltanto nel 1935. Protagonista della storia mondiale, nel luglio del 1943 vide le coste sabbiose di Gela teatro, dell’imponente sbarco in Sicilia, della VII Armata americana del generale George Patton.

Oggi qualcuno spinge per la demolizione dell’opera, ma l’Amministrazione comunale intende battersi per il suo mantenimento, il recupero e la messa in sicurezza. Il sindaco Lucio Greco lo ha ribadito anche nel corso del sopralluogo avuto con Genio civile, Guardia costiera, Protezione civile e Demanio marittimo. “Ho chiesto espressamente a tutti – ha sottolineato – di valutare seriamente la possibilità di non demolire il pontile, ma anzi di ridargli nuova vita, non soltanto per la sua importanza storica, ma anche perché siamo consapevoli che questo è il volere della comunità”.

“Nell’immediato però – ha concluso – serve un significativo e adeguato intervento di messa in sicurezza, per evitare qualunque tipo di pericolo. È importante individuare subito le varie competenze e le linee di finanziamento possibili”.