Caltanissetta

Gela, maggioranza in subbuglio, nuove spine per il sindaco

GELA (CL) – Venti mesi di Governo locale del sindaco Lucio Greco e già gli equilibri sembrano instabili, nonostante una maggioranza numericamente solidissima.

Tutto è nato dalla creazione di un gruppo giovane di Italia Viva. Giovane ma con una dirigenza ben conosciuta. Il primo cittadino e i neo coordinatori renziani, Rochelio Pizzardi e Nadia Di Francesco, si sono incontrati con al centro del confronto i problemi della città, ma anche la posizione dell’assessore Cristian Malluzzo, che ha aderito al partito.

“L’assessore Malluzzo – ha detto il primo cittadino – può essere un valore aggiunto, perché voce di un partito che vanta rappresentanti di alto livello sia nel Governo centrale che tra la deputazione regionale. È compito di un sindaco utilizzare le migliori energie che possano contribuire alla rinascita della città”.-

Di diverso avviso molti componenti della maggioranza, che da due attendevano un incontro per pianificare l’azione politica e – dicono i maligni – incarichi di sottogoverno. Così, dopo l’incontro con Italia viva, non si è fatta attendere la reazione di chi ha sostenuto Greco fin dai primi passi del suo cammino alla guida della città. In occasione del primo Consiglio comunale utile i membri della maggioranza senza rappresentanza in Giunta si sono alzati alla chetichella e sono andati via, facendo mancare il numero legale in Aula. Ad andare via dall’Aula i consiglieri di Popolo famiglia, Forza Italia, Una buona idea, Libera_Mente e l’indipendente Rosario Trainito.

Una situazione che ha scatenato, com’era logico attendersi, i rappresentanti dell’opposizione. “È in atto – ha affermato la rappresentante del Pd, Alessandra Ascia – una crisi politica importante del Governo Greco. Il patto politico del maggio 2019 è fallito, non esiste più e non si può continuare a far finta di niente”.

I mal di pancia hanno spinto Greco a convocare, qualche giorno dopo, una riunione tra le forze che lo sostengono. Un confronto fiume con tanti buoni propositi sugli obiettivi per il futuro, ma l’impressione è che l’ascia di guerra sia stata soltanto messa da parte, pronta a essere tirata fuori alla prossima uscita in avanti.