GELA (CL) – Il Comune, tramite il proprio sito web istituzionale, ha informato la cittadinanza che è stato prorogato l’avviso per una manifestazione di interesse a ricoprire l’incarico di un componente del Consiglio di amministrazione dell’Ipab (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza) Antonietta Aldisio, Centro servizi alla persona.
“Il Centro – come si legge nel sito web ufficiale – eroga servizi alla persona. La struttura è destinata all’accoglimento e all’assistenza socio sanitaria di anziani in condizione di non autosufficienza (novanta posti letto di cui 66 di primo livello assistenziale e 24 di secondo livello assistenziale)”.
Gli interessati a ricoprire l’incarico di componente del Cda dovranno inviare il proprio curriculum entro il 18 ottobre al protocollo del Comune: comune.gela@pec.comune.gela.cl.it. Inoltre, come specificato dal Municipio, “i soggetti che hanno presentato istanza di partecipazione, manifestando la propria disponibilità alla designazione, possono modificare, integrare o sostituire la stessa con una nuova sempre entro il 18 ottobre”. L’incarico è a titolo gratuito e la durata è quella prevista dallo Statuto.
È stato riaperto anche l’avviso per presentare progetti di democrazia partecipata. “Alla data del 20 settembre – hanno spiegato dal Palazzo comunale – è pervenuta una sola istanza. La cittadinanza, sia in forma individuale che collettivamente (associazioni sportive e culturali no profit), può presentare progetti e proposte sulle seguenti aree tematiche: ambiente, ecologia, sanità, lavori pubblici, sviluppo economico, turismo, promozione del territorio, politiche giovanili, attività sociali, scolastiche, culturali e sportive. La scadenza è fissata per il 16 ottobre.
La democrazia partecipata è un modello di procedura politica che punta all’inclusione, alla collaborazione e a un rapporto trasparente fra istituzioni e società civile. L’idea è quella di attribuire alla cittadinanza una diretta responsabilità nell’esercizio (anche parziale) del potere pubblico nelle sue varie forme: assumere decisioni, fare proposte, gestire un bene pubblico, organizzare un servizio o monitorare e valutare l’attuazione di politiche pubbliche. Il tentativo è quello di andare oltre la delega totale del potere ai rappresentanti politici eletti, ma per contro ciò non significa un esercizio esclusivo da parte dei cittadini. Questa iniziativa si basa sul principio di una relazione interattiva, collaborativa o anche costruttivamente conflittuale, fra soggetti pubblici e società civile finalizzato migliorare il perseguimento dell’interesse generale.
La democrazia partecipata prevede sempre un’interazione tra società civile e istituzioni per definire le scelte che verranno prese e non prevede l’assunzione diretta di decisioni vincolanti. Dopo un confronto strutturato tra società e istituzioni spetta a queste il compito di ratificare le scelte. In democrazia partecipata si prevedono sempre meccanismi relazionali affinché i rappresentanti eletti siano permeabili e responsabili rispetto alle richieste della cittadinanza, come l’obbligo di valutare e discutere entro tempi certi le proposte della cittadinanza o la prassi “diniego motivato” per la quale le istituzioni giustificano pubblicamente – se possibile con dati trasparenti e verificabili – le ragioni della mancata ricezione delle proposte dei cittadini.