Caltanissetta

Gela, questione cimitero ancora in primo piano

GELA (CL) – Lacrime e dolore. Non soltanto per la morte dei propri cari, ma anche per la mancata sepoltura degli stessi. E poi i tentativi di requisizione, i ricorsi al Tar, le sospensive e le multe. Mentre i morti restano lì, sopra i banchi e le cattedre degli uffici dell’obitorio del cimitero Farello.

Nei giorni scorsi il numero delle salme in attesa di sepoltura ha superato le cinquanta unità. Qualcuno è stato sepolto in vecchi loculi utilizzando il sistema della riduzione in cassettina di salme antiche, ma l’impressione è che in due mesi si sarebbe potuto fare tanto ma in realtà ancora si attendono risposte chiare.

Dopo tutte queste settimane, però, finalmente qualcosa si muove. Sono quasi pronti e saranno consegnati ai primi di dicembre, infatti, i primi ottanta loculi realizzati nel cimitero di Farello.

Qualche giorno fa il sindaco Lucio Greco si è recato sul posto per vedere a che punto siano le costruzioni. “Non ci stiamo dormendo la notte – ha dichiarato il primo cittadino, alle prese anche con l’emergenza Coronavirus – e occorre lavorare incessantemente sulle politiche cimiteriali per eliminare il prima possibile questa vergogna che abbiamo ereditato. A breve daremo una degna sepoltura ai nostri concittadini defunti. Tra pochi giorni consegneremo questi ottanta loculi e non escludiamo che altri blocchi prefabbricati da ottanta possano essere costruiti accanto a quelli quasi pronti e in attesa di collaudo”.

“In primavera – ha aggiunto – contiamo, invece, di ultimare il progetto per 840 loculi. Abbiamo confermato l’incarico al progettista e puntiamo a far partire i lavori entro maggio per averli già entro l’estate”.

“Subito dopo – ha concluso – ci concentreremo sulla soluzione definitiva, quella a lungo termine, che dovrà dare respiro alla città per gli anni a venire fermando per sempre le requisizioni”.

Anche al cimitero monumentale, intanto, si lavora senza sosta per reperire nuovi locali ed è in atto un censimento per capire quanti posti sia possibile liberare dopo la traslazione nell’ossario dei defunti sepolti da più tempo. Non è la prima volta che a Gela si verificano simili episodi, ma questa volta la situazione è stata dilatata troppo nel corso del tempo.