GELA – Ci sono alcune novità nel percorso che dovrebbe portare alla messa in sicurezza e alla bonifica di due discariche a Gela. Si tratta dei siti di abbancamento in passato gestiti dalla ditta Cipolla, luoghi in cui sono stati depositati rifiuti speciali provenienti anche dal polo industriale e che, per questo, rappresentano una minaccia per l’ambiente. Nei giorni scorsi la Regione ha ufficializzato l’affidamento dei servizi di progettazione per il sito in contrada Marabusca, mentre si continua a lavorare alla caratterizzazione dei terreni ricadenti all’interno della discarica più grande, circa dieci ettari, in contrada Piana del Signore.
Nella discarica di contrada Marabusca, dopo la prima campagna di analisi per stabilire la concentrazione di elementi inquinanti nei terreni, la Regione ha disposto di recente un’integrazione alle indagini. A occuparsene sarà il raggruppamento temporaneo di imprese formato da Progetto Ambiente di Danilo Pulvirenti & C. e Sigeo Drilling. L’importo dell’affidamento si aggira sui 135mila euro. Chi, invece, si è aggiudicato – per circa 105mila euro – i servizi di progettazione della messa in sicurezza è il raggruppamento temporaneo d’imprese costituito da Zunk Studio, la ditta individuale Dott. Geologo Antonio Alba e la ditta Ing. Salvatore D’Anna. In entrambi i casi si tratta di professionisti – specifica il dipartimento regionale Acque e Rifiuti – “in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali”.
Qualche mese fa, invece, la Regione aveva affidato anche l’incarico di caratterizzare i terreni della discarica di Piana del Signore: per un importo di poco superiore ai 124mila euro, il compito è andato alla ditta di Salemi (Trapani) Geo 3 di Ardagna A. & C. Le risorse finanziarie per mettere in sicurezza delle aree che, in alcuni punti, non si trovano lontano dalle serre agricole arrivano dal governo. Nel 2021, l’allora ministero per la Transizione ecologica (oggi ministero per l’Ambiente e la Sicurezza energetica) stanziò oltre 13 milioni e mezzo di euro, indicando un cronoprogramma relativo all’Accordo per la realizzazione di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani ricadenti nel territorio della Regione Siciliana.
In un primo tempo, il soggetto attuatore degli interventi, con il compito dunque di fare anche da stazione appaltante, era stato individuato nel Comune di Gela. Dall’ente locale, tuttavia, è arrivata la rinuncia che ha portato il dipartimento regionale Acque e Rifiuti ad avocare a sé il ruolo di soggetto attuatore.
L’indicazione delle ex discariche di Marabusca e Piana del Signore come siti orfani deriva anche dall’impossibilità di individuare i responsabili dei possibili danni ambientali e, di conseguenza, rivalersi su di esse per quanto riguarda i costi delle bonifiche. Il motivo sta nel fatto che la ditta Cipolla, che a suo tempo aveva ottenuto le autorizzazioni all’esercizio delle attività, è da tempo fallita e il titolare morto quasi vent’anni fa. “Il signor Gaetano Cipolla, deceduto in data 26 agosto 2005, è stato individuato – si legge nel decreto con cui la Regione ha affidato la progettazione della messa in sicurezza – quale proprietario, gestore delle aree interessate dalle due discariche e responsabile della potenziale contaminazione dei siti. Il curatore fallimentare con nota del 28 marzo 2015 ha comunicato che il fallimento non dispone di adeguate risorse finanziarie per l’esecuzione degli interventi di protezione e messa in sicurezza del sito”.
Una comunicazione a cui cinque anni dopo, nel 2020, ne è seguita un’altra: “Gli eredi del signor Cipolla hanno rinunciato all’eredità relitta”. Da allora la questione concernente la necessità di frenare l’inquinamento nelle due discariche è tutta di competenza del pubblico.