Cultura e Spettacoli

I Gemelli di Guidonia in Sicilia, 7 date con “Tre per 2 tra radio e TV” – INTERVISTA

Con lo spettacolo teatrale “Tre per 2 tra radio e TV”, i Gemelli di Guidonia tornano in Sicilia con ben sette date.

Sono stati l’8 dicembre a Catania al Teatro Metropolitan e saranno dal 9 all’11 dicembre a Palermo al Teatro al Massimo, il 13 dicembre ad Agrigento al Teatro Pirandello e di nuovo a Palermo dal 14 al 15 dicembre al Teatro al Massimo.

Chi sono i gemelli

Scoperti nel 2013 da Fiorello che ha dato loro il nome, vincitori dell’ultima edizione di “Tale e Quale Show” e protagonisti del successo in radio e tv di “Happy Family”, il programma di Rai Radio 2 condotto con Ema Stockolma, il trio Pacifico, Gino ed Eduardo Acciarino porterà sul palco un mix frizzante e divertente basato sull’ironia musicale, tra gag e imitazioni esilaranti.

Mentre sono in viaggio direzione Sicilia, Gino Acciarino ha raccontato i Gemelli di Guidonia tra lo spettacolo teatrale, gli inizi e i progetti futuri.

Gemelli di Guidonia, 7 date in Sicilia

In Sicilia con ben 7 date. Qual è il vostro rapporto con la Sicilia e come mai così tante date?

Il rapporto è molto bello perché siamo stati molte volte in Sicilia per diverse occasioni sia con spettacoli nostri sia con altri artisti. Il nostro mentore Fiorello ha radici siciliane. Insomma, c’è sempre un filo conduttore che ci porta in Sicilia, terra a cui siamo molto legati. Tante date perché, per fortuna, ci sono state tante richieste. Con il tour continueremo anche a gennaio. Stiamo avendo molte richieste e un bellissimo riscontro da parte del pubblico.

L’intervista

Cosa deve aspettarsi il pubblico da “Tre per 2 tra radio e Tv”?

“Tanto divertimento sicuramente. Ci sono tanti momenti comici. Giochiamo con la musica principalmente. C’è una band dal vivo di quattro musicisti straordinari. C’è da divertirsi anche da emozionarsi. Faremo un paio di omaggi e faremo canzoni che riscuotono sempre una grande risposta. Credo che per la prima volta in teatro venga ricreata una radio, uno studio radiofonico, ecco perché nel titolo c’è “tra radio e tv”. In questa radio ogni tanto ci sono dei collegamenti e succedono cose. La radio è una parte importantissima della nostra carriera perché, la cosa importante che ho dimenticato di dire all’inizio, è che noi ripercorriamo la nostra storia dagli inizi fino ai giorni nostri e quindi parlando un po’ delle nostre esperienze vere che sono successe”.

Avete iniziato da piccoli a cantare. Come si riesce a far diventare una predisposizione un vero e proprio lavoro?
“Molte volte quando si inizia si pensa sempre al piano b perché il mondo dello spettacolo è sempre molto altalenante. Noi abbiamo sempre avuto questo come riferimento, come progetto e sogno ossia di perseguire la strada dello spettacolo. Il fatto che una cosa che ci appassiona sia diventata anche un lavoro è un grande privilegio”.

È capitato di sentirvi dire “trovatevi un lavoro vero”?
“Succede ancora. Accade in generale ai musicisti e a tutti quelli che lavorano nel mondo dello spettacolo. La domanda classica è ‘Ma tu lo fai proprio di lavoro questo?’ Pensano sempre che sia un divertimento. Poi, per fortuna, noi ci divertiamo in quello che facciamo, però c’è anche tutta la preparazione prima e c’è anche una dose di lavoro, di impegno dietro al prodotto finale”.

Dopo un percorso abbastanza ricco, avete raggiunto il successo e la popolarità. Fino a quanto è talento e fino a dove è fortuna e/o studio?

“Se dovessimo dare delle percentuali, forse la fortuna conta in maniera minore perché noi ci siamo sempre impegnati, anche facendo la gavetta vera e propria. Fino adesso è stato impegno e perseveranza e lo è ancora. Io dico sempre che siamo ancora nella gavetta anche perché credo che la gavetta non finisca mai. Non c’è mai un momento in cui tu dici siamo arrivati. Rispetto a un anno fa, si è alzata l’asticella della notorietà però credo che la fortuna nel nostro caso conta in maniera minore perché abbiamo sempre cercato fortemente questo”.

Come nasce una performance dei Gemelli di Guidonia?
“Noi siamo autori di noi stessi. Uno di noi ha un’idea e magari scrive sul gruppo Whatsapp o ce la diciamo. L’idea si mette in atto. Col tempo si può anche affinare ossia proponiamo la performance durante lo spettacolo, dall’esterno riceviamo dei consigli e si arriva al prodotto finale”.

Siete i vincitori dell’ultima edizione di “Tale e Quale Show”. A distanza di un anno la vostra carriera ha avuto una piega diversa: qual è il segreto dei Gemelli di Guidonia? Perché piacete così tanto?
“Credo sia perché siamo noi ossia genuini e senza filtri e questa cosa traspare nelle apparizioni televisive e nelle varie comparsate. Cerchiamo di essere nazionalpopolari e di andare incontro a tutte le età e a tutti i gusti musicali. È un po’ quello che succede anche nello spettacolo perché noi abbiamo uno sguardo sulle canzoni e sui pezzi di una volta ma anche sui cantanti di oggi come Mahmood o Madame”.

Qual è la performance di cui andate più fieri?
“Più che fieri, una performance che è rimasta nella storia, che riproponiamo nello spettacolo e ci viene richiesta è la prima che abbiamo fatto a ‘Tale e Quale Show’ quindi Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro. Credo quella performance abbia cambiato il corso della nostra storia perché è stata azzeccatissima l’idea degli autori di farci fare quella cosa all’inizio”.

Tv, radio e teatro: quali sono i desideri ancora non esauditi?
“Già fare questo per noi è qualcosa di incredibile. Contemporaneamente facciamo radio, tv e teatro. Il sogno, però, è sempre quel palco dell’Ariston. Sarebbe bello fare una comparsata a Sanremo”.

Cosa c’è in agenda per i prossimi mesi per i Gemelli di Guidonia?
“Continueremo con il tour dello spettacolo teatrale nel 2023 anche perché ci sono apprezzamenti e richieste ulteriori. E continuiamo anche con la radio con Ema Stockolma. Poi ci sono altre cose che, un po’ per scaramanzia un po’ perché ancora a livello embrionale, non posso rivelare”.

Sandy Sciuto