E’ ormai trascorso più di un anno dalla morte di Gian Piero Galeazzi, fuoriclasse del giornalismo sportivo italiano, spirato il 12 novembre 2021.
“Bisteccone” ha lasciato un vuoto difficile da colmare nel mondo dei cronisti, anche se la figlia Susanna continua a portare avanti un cognome certamente pesante con dignità e professionalità.
Proprio Susanna Galeazzi, in una lunga intervista concessa al settimanale “Diva e Donna”, ha voluto ricordare il padre, raccontando anche di come la famiglia non fosse d’accordo con Giampiero riguardo le partecipazioni a Domenica In.
“In alcuni casi era imbarazzante. Già come carattere era fuori dalle righe, vederlo mascherato da Topolino o da sparviero, vederlo ballare come un orso. Glielo dicevamo con discrezione che forse non era il caso, ma non ne ha mai tenuto conto”, sottolineando il carattere forte del papà.
Susanna Galeazzi ha poi lanciato delle frecciatine nei confronti della padrona di casa di Domenica In, Mara Venier, amica di lunga data del “Bisteccone”.
“La cosa più triste? Mio padre adorava Mara Venier. Ho avuto il dubbio e ce l’ho tutt’ora se lei gli abbia veramente voluto bene – le parole di Susanna Galeazzi – Il giorno dopo la sua morte ha fatto una trasmissione da vedova sconsolata invitando a parlare di mio padre Marino Bartoletti che doveva presentare un suo libro e altri che non erano esattamente suoi amici. Nessun riferimento alla famiglia da parte di Mara. Nessun messaggio di condoglianze, nemmeno a mia madre. Mio padre sarebbe rimasto molto sorpreso e amareggiato.
Gian Piero Galeazzi negli ultimi anni di vita ha dovuto convivere con una grave forma di diabete e con il Parkinson, dovendo fare i conti anche con il Covid trasmessogli dal suo fisioterapista che lo curava dopo un intervento delicato che gli aveva provocato la paralisi alle gambe.
In ospedale ha avuto un arresto cardiaco e, dopo essere stato in coma per 5 giorni, ha esalato l’ultimo respiro il 12 novembre 2021.
Una mancanza enorme, che la figlia Susanna sente ancora oggi.
“Mi manca tutto di lui – afferma la giornalista Mediaset – Mi manca tanto la sua voce, guardo il telefono, mi aspetto sempre una sua chiamata. Altre volte sono io che voglio chiamarlo. L’ultima volta che l’ho visto è stato una settimana prima di morire nella clinica di riabilitazione dove curava il suo ginocchio. Era felice quel giorno. I medici gli avevano detto che poteva ricominciare a camminare. Era pentito di essersi operato. Lui aveva perso la madre di leucemia, il padre d’infarto, ha sempre odiato gli ospedali e non credeva nella medicina. Ma quel giorno era felice”