L' Intervista

Fatuzzo: “Depurazione in Sicilia? Interventi sbloccati, contiamo di bandire le gare entro l’estate”

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua e per fare il punto sulla depurazione e il riutilizzo dell’acqua in Sicilia, interviene al QdS il professor Fabio Fatuzzo, Commissario Straordinario Unico per depurazione.

Professore, quando ci sentimmo l’ultima volta aveva lamentato la mancanza di una struttura commissariale di supporto. È cambiato qualcosa da allora?

“Pian piano la struttura commissariale sta prendendo corpo. Abbiamo aperto una sede a Catania, la più grande zona critica, però sto ancora lavorando grazie a professionisti amici che ci permettono di non avere costi che, in questo momento, non potremmo permetterci”.

Sempre nell’ultima occasione lamentava la mancanza di finanziamenti senza i quali il vostro lavoro non potrebbe compiersi. È cambiato qualcosa?

“I finanziamenti per poter lavorare sono stati promessi e, per ora, la Regione Siciliana ci ha dato 350 milioni di euro ma stiamo ancora aspettando gli 860 milioni che ho chiesto al Ministro Fitto, anche perché non siamo ancora riusciti a incontrarci, cosa che spero di poter fare la prossima settimana quando tornerò a Roma”.

Qual è lo stato della depurazione in Sicilia?

“Siamo riusciti a sbloccare gli interventi necessari, comprese le esecuzioni di progettazione assegnate con gara nel 2020 che erano ferme. Sabato m’incontrerò con il nuovo soggetto attuatore per il dissesto idrogeologico, per quanto riguarda la Sicilia, per fare il punto e avviare i percorsi necessari. Per quanto riguarda, invece, Campania e Basilicata sempre la prossima settimana ci incontreremo per le ultime verifiche. In generale contiamo di bandire le gare entro l’estate”.

Possibile inizio dei lavori, quindi?

“In generale, bandendo le gare entro l’estate, bisognerà attendere i termini previsti, sperando che non ci siamo impugnazioni anche perché ci costringerebbe a sospensioni, per iniziare a operare ma sul possibile inizio dei lavori, in questo momento, non mi posso sbilanciare”.

Invece sul fronte del recupero delle acque reflue?

“Posso dire che siamo stati, in tempi non sospetti, dei pionieri. Al Ministero dell’Ambiente abbiamo già comunicato che il recupero delle acque reflue sarà per noi un obiettivo prioritario pertanto il decreto che ci riguarda dovrà prevedere non solo la depurazione delle acque ma anche il riuso. Le acque reflue debbono essere riutilizzate perché non farlo rappresenta una scelta scellerata. Lei pensi che il depuratore di Catania a regime produrrà 3.000 litri di acqua al secondo, una grande quantità che però non può essere utilizzata perché nel progetto, che modificheremo, non ci si pone il problema del riutilizzo ma con la modifica del decreto che le ho indicato, finalmente, sarà possibile in quanto avrò la delega necessaria per operare a 360°. Pensare di consegnare semplicemente ai corpi d’acqua superficiali l’acqua di prodotto del processo di depurazione è limitante anche perché potremmo utilizzarla per alimentare le industrie delle zone industriali, per l’irrigazione dei campi e dobbiamo evitare di sprecarla in questo modo”.