Si celebra oggi, lunedì 20 giugno, la Giornata Mondiale del Rifugiato che riconosce gli sforzi e la tenacia di milioni di persone costrette, per vari motivi, ad abbandonare la propria terra natale verso migliori destinazioni nelle quali vivere.
Una ricorrenza particolare, istituita nel 2001 dall’UNCHR che tocca anche la Sicilia, divenuta nel corso di questi anni un vero e proprio crocevia nel Mediterraneo per migliaia di persone che desiderano “sopravvivere” e non venire sopraffatti da repressione, fame, miseria e cambiamenti climatici.
Sono già migliaia, nella prima parte del 2022, le persone giunte via mare in Sicilia. Un trend che, come accade ormai da anni, si alimenta sempre più con il sopraggiungere dei mesi primaverili ed estivi che mettono i partenti in condizioni migliori per compiere la loro traversata.
Quest’anno, inoltre, la ricorrenza assume un significato ancor più simbolico a fronte dell’emergenza umanitaria rappresentata dalla fuga dei tanti cittadini ucraini che, a partire dal 24 febbraio scorso, hanno visto la loro terra martoriata dall’invasione russa.
La Sicilia, fino a oggi, si è dimostrata tra le Regioni italiane più accoglienti, anche attraverso raccolte fondi e sistemi di profilassi sanitaria, questi ultimi necessari in epoca post pandemica.
Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato ha rinnovato l’invito a rafforzare l’azione di accoglienza e sostegno nei confronti di quei cittadini – uomini, donne, bambini etc etc. – che sono costretti a lasciare la loro casa per inseguire un “presente” e un “futuro” migliori.