Al Giro aveva vinto l’ultima volta, a Villafranca, nell’ottobre 2020, precedendo Sagan e Ballerini. Arnaud Demare si è ripetuto a Messina, riuscendo a regolare Fernando Gaviria (che aveva vinto nel 2017 l’ultimo arrivo a Messina) e l’ex campione europeo Giacomo Nizzolo. La quinta tappa del Giro d’Italia si conclude, come da pronostico, in volata. Ma non è stato così facile dare sfogo alle ruote veloci. Il percorso e il vento non hanno dato tregua. Sella Mandrazzi – contrariamente ad altri passaggi nelle precedenti tappe siciliane – posta a metà percorso miete questa volta diverse vittime, due su tutti, Caleb Ewan e Mark Cavendish. Bravo Demare, invece, a perdere contatto sulla salita e rientrare per giocarsi le carte in volata. Il francese si conferma uno degli sprinter più forti del circus mondiale e si candida al bis già dalle prossime tappe riservate ai velocisti.
Ma è stata una giornata nefasta per il ciclismo siciliano. Filippo Fiorelli è costretto a lasciare anticipatamente la corsa rosa nella tappa più attesa. Dopo il dodicesimo posto in Ungheria e un arrivo, adatto alle sue corde, il palermitano, purtroppo, deve alzare la bandiera bianca per, riportano le fonti ufficiali, un mal di stomaco. All’arrivo, giunto con i primi, Vincenzo Nibali annuncia il ritiro a fine anno. Una notizia che lascia tutti di sasso e che emoziona non poco visto che lo Squalo dello Stretto ha scelto proprio la sua Messina per firmare il ritiro.
In maglia rosa rimane Juan Pedro Lopez, lo spagnolo della Trek Segafredo, ex compagno di squadra di Nibali, si gode la sua seconda giornata con il simbolo del leader indosso e anche il primato nella classifica dei giovani. Domani si corre la sesta tappa che porterà i ciclisti da Palmi a Scalea, in un percorso adattissimo per le fughe da lontano. I big cercheranno nelle prossime tappe di non perdere contatto. L’appuntamento è fissato per la nona tappa la Isernia-Blockhaus destinata a sconvolgere la classifica generale.
Nunzio Currenti