Avevano annunciato trionfalmente “saremo almeno cinquantamila”, ma a invocare “libertà” dalla “tirannia sanitaria” e dal green pass in piazza del Popolo a Roma c’erano assai meno di mille persone.
In gran parte, rigorosamente e fieramente, senza mascherina. Ed estremamente aggressive: insulti e spintoni ai giornalisti “terroristi”.
La manifestazione era stata convocata ufficialmente da “IoApro”, organizzazione di ristoratori ed esercenti, ma dietro c’era la regia di Forza nuova e della destra estrema, che, come aveva dichiarato Maurizio Murelli in una puntata di Report, ha dato contenuti alla Lega.
Insomma, saranno pure apartitici e apolitici, ma sulla pagina Facebook di “Ioapro”, nell’elenco dei partecipanti si trovano i leghisti Bagnai, Siri, Borghi e Pillon; il fuoriuscito a cinquestelle – ma ex direttore de La Padania – Paragone e Paolo Becchi, l’ex ideologo del Movimento allontanatosi da Grillo nel 2015.
Se comunque la manifestazione doveva servire a dimostrare cosa pensano gli italiani dell’obbligo del green pass, la risposta è arrivata forte e chiara: un palese, chiarissimo flop.
Ma già oggi si replica e stavolta a convocare la piazza è il “Comitato libera scelta”, che, anche in questo caso, si definisce una onlus composta da “liberi cittadini”, “apartitica, apolitica, aperta a chiunque intenda sostenere la piena liberta di scelta in materia sanitaria”.
Una fiaccolata è stata convocata sempre a piazza del Popolo a Roma e in altre città italiane, da Palermo a Milano, da Padova a Rovigo, da Bologna a Trento.
L’attenzione alle piazze resta alta soprattutto per il rischio che tra i manifestanti possano infiltrarsi movimenti e gruppi, dall’estrema destra agli antagonisti, con l’unico intento di alzare la tensione.
Anche per questo le indicazioni date dal Viminale a prefetti e questori sono state chiare: evitare a ogni costo lo scontro e convogliare le manifestazioni in luoghi più controllabili e sicuri per la gestione dell’ordine pubblico, intervenendo a posteriori con sanzioni, per chi non indossa la mascherina, e denunce.
Digos e Scientifica hanno ripreso le manifestazioni di sabato e i primi provvedimenti sono già scattati a Piacenza, Genova, a Livorno. E così si farà per tutte le altre.
Una linea che è stata seguita anche per il sit in a piazza del Popolo dove i manifestanti hanno tentato, invano, di organizzare un corteo fino a Montecitorio per poi accontentarsi di una passeggiata fino a Trinità dei Monti.
Dal palco, la solita pappa di fantasiose accuse al limite della demenza.
C’è persino un medico omeopata a sostenere che il coronavirus è sempre esistito e che poi ci sono “i germi quelli cattivi che ce li fanno cadere dal cielo e ce li mettono nelle acque”.