La Russia ha proposto che un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il capo di stato ucraino Volodymyr Zelensky si concretizzi in maniera simultanea alla firma di un trattato di pace da parte dei ministri degli Esteri. Lo ha detto il caponegoziatore russo Vladimir Medinsky dopo il round di trattative a Istanbul.
I negoziatori ucraini hanno riferito di aver discusso oggi a Istanbul con la controparte russa di “un sistema di garanzie di sicurezza”, che prevede diversi paesi come garanti, tra cui Turchia, Polonia, Stati Uniti e Canada, e dello status di neutralità dell’Ucraina, che prevede che non ci siano basi militari straniere sul proprio territorio. Lo riportano i media turchi al termine dei colloqui tenuti oggi a Istanbul. I negoziati con la parte ucraina che si sono svolti oggi a Istanbul sono stati definiti “costruttivi” dalla delegazione russa. Adesso Mosca valuterà le proposte di Kiev che “saranno riferite a Putin”, ha spiegato il caponegoziatore russo, scrive Ria Novosti. La Russia non è contraria all’accesso dell’Ucraina all’Unione europea.
Il ministero della Difesa russo ha deciso di ridurre significativamente le attività militari nelle regioni di Kiev e Chernihiv, ha dichiarato il vice ministro Alexander Fomin. “Nell’ambito dei negoziati per la preparazione di un accordo di neutralità e sullo status di Paese senza nucleare dell’Ucraina, e in merito alle previsioni delle garanzie di sicurezza verso l’Ucraina, stiamo mettendo in pratica, tenendo conto dei principi discussi nell’incontro di oggi” e “per aumentare la reciproca fiducia e creare le condizioni necessarie per ulteriori negoziati”, una riduzione “delle attività militari” in maniera “radicale”. Fomin ha aggiunto che la Russia chiede a Kiev di attenersi alla Convenzione di Ginevra che vieta la tortura dei prigionieri di guerra.