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Guerra in Ucraina, le armi termobariche dei russi usate per aprirsi varchi nei bunker

Si è svolto oggi il terzo incontro di trattative (primo fuori dalla Bielorussia) tra la Russia e l’Ucraina. Purtroppo non ci sono stati grandi progressi e anzi, le città ucraine continuano ad essere bombardate con effetti distruttivi. Sono già 1300 morti, un vero e proprio genocidio.

In questo terribile scenario il ministro della Difesa russo ha ammesso l’utilizzo del lanciarazzi Tos-1a: uno strumento di distruzione armato con missili termobarici.

Le armi termobariche sono una tipologia di munizioni che esplodono in due differenti momenti con due cariche esplosive separate. Queste munizioni poco convenzionali possono essere usate con dei razzi (razzi termobarici), con delle bombe (sganciate dagli aerei), o anche in armi più leggere da fanteria.

In Ucraina i russi stanno utilizzando i Tos-1a, un sistema di lanciarazzi termobarici montati sul “corpo” di un T-72, un carro armato di fabbricazione sovietica. La loro gittata può anche arrivare a 6km di distanza.

Per entrare più nel dettaglio si tratta di missili composti da gas infiammabile e particelle metalliche. Quando esplode, il gas a contatto con l’ossigeno crea una sorta di bolla ad altissima temperatura e una forte deflagrazione che genera un’onda d’urto devastante. Infatti nemmeno un muro può contenere la loro forza e il gas sprigionato è in grado di entrare in ogni spazio e in qualsiasi ambiente, purtroppo, anche all’interno di bunker.

Non ci sono leggi internazionali che ne vietino specificamente l’uso, ma se un Paese le usa per prendere di mira la popolazione civile in aree con palazzi residenziali, scuole o ospedali, allora potrebbe essere condannato per crimini di guerra secondo le Convenzioni dell’Aia del 1899 e del 1907.