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Guida turistica, approvate materie per l’abilitazione

PALERMO – Si avvicina il momento della prova per le aspiranti guide turistiche: sono stati pubblicati i programmi relativi all’esame per l’accertamento dei requisiti per l’esercizio della professione di guida turistica.

I programmi (Archeologia-Storia dell’Arte-Storia delle Tradizioni popolari-Legislazione turistica) sono consultabili nell’apposita sezione del sito dipartimentale relativa alle professioni turistiche.

Durante la prova, il candidato dovrà dimostrare la conoscenza dei contenuti specifici del territorio siciliano, in riferimento alle opere d’arte, ai monumenti, ai beni archeologici, alle bellezze naturali, alle risorse ambientali, alle tradizioni popolari e religiose del territorio siciliano; ancora, il candidato dovrà preparare, un itinerario turistico tecnicamente sostenibile, interdisciplinare, della durata di massimo 3 giorni, da consegnare in sede di esami e da illustrare alla Commissione nel tempo massimo di 5 minuti.

Per dimostrare la conoscenza delle emergenze più significative nell’ambito delle discipline storico-artistiche, archeologiche, paesaggistiche ed etno-antropologiche del territorio nazionale, il candidato dovrà predisporre un itinerario turistico, tecnicamente sostenibile, riguardante una o più regioni italiane, della durata di massimo 3 giorni, da consegnare in sede di esami e da illustrare alla Commissione nel tempo massimo di 5 minuti.

Il candidato dovrà dimostrare anche una buona padronanza della legislazione turistica comunitaria, nazionale e regionale vigente in campo turistico ed a tutela del turista, conoscenze sulle diverse figure professionali del turismo, la diversificazione dei ruoli e la deontologia professionale.

Un passo importante, questa della regolamentazione del settore, un primo passo per contrastare l’invasione delle guide abusive. “Le guide turistiche chiedono maggiori tutele e controlli che frenino la diffusione dei ‘ciceroni’ abusivi: un fenomeno dilagante che danneggia i professionisti del settore, privati degli incassi anche in presenza di flussi turistici, e lo Stato privato di tasse e contributi” aveva detto giorni fa Anthony Barbagallo, parlamentare regionale del Partito Democratico, che con un’interpellanza ha richiamato l’attenzione del governo regionale sul proliferare di figure non professionalizzate in ambito turistico.

Le guide turistiche avevano messo su una singolare protesta pochi mesi fa a Palermo, quando è stata offerta una visita a 10 euro per finanziare il restauro di un monumento. Sempre nei mesi estivi una prima iniziativa a Catania, in cui sono stati numerosi i verbali di contravvenzione elevati dalla Polizia Locale contro le guide non abilitate. L’argomento era stato discusso anche nella scorsa primavera, a Noto, ad un tavolo tecnico instaurato presso la sede del Comune, a cui hanno partecipato gli assessori dei comuni ed i rappresentanti delle associazioni delle guide turistiche delle province di Ragusa, Siracusa, Catania, Enna, per discutere sulla necessità di “costruire” una rete fra le guide professionali autorizzate che serva anche ad affrontare e risolvere alcune questioni che interessano la categoria.

Nel corso della riunione sono state discusse alcune problematiche a cominciare dell’abusivismo nel settore delle guide turistiche. A chiusura dei lavori, è stato redatto dal presidente dell’Associazione delle guide turistiche di Catania un documento per regolamentare il settore, inviato poi a tutti i Comuni che fanno parte della rete dei Comuni del Sud-Est Sicilia. Nello stesso documento è stato chiarito come sia da evitare che operino nei territori guide straniere non autorizzate.