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I sindaci dell’Agrigentino a Micciché, “Senza elezioni no ai commissariamenti”

Trentadue sindaci dell’Agrigentino hanno scritto al presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, sulla scadenza dei mandati dei primi cittadini durante l’emergenza Covid-19 contestando l’ipotesi di ricorrere al commissariamento.

“È una scelta inopportuna – hanno detto – rispetto al grave momento che stiamo vivendo. In queste settimane abbiamo potuto constatare come la figura del primo cittadino sia stata punto di riferimento per tutti gli abitanti delle nostre città. Va da sé che privare i cittadini di una guida, nelle settimane a venire, potrebbe vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad ora”.

La lettera non è stata firmata, trattandosi dei Comuni agrigentini interessati dalla tornata elettorale, dagli amministratori di Agrigento, Ribera, Camastra, Cammarata, Casteltermini, Raffadali, Siculiana e Realmonte.

Al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè i sindaci agrigentini chiedono di dichiarare “l’inammissibilità dell’emendamento presentato dalla parlamentare Lo Curto; in subordine di proporre il ritiro dell’emendamento e qualora non acconsentisse al ritiro che il voto in Aula avvenga in modo palese e non segreto”.